‘Ricerca di equilibrio’. Sono queste le keywords che possono sintetizzare l’ultima settimana dell’Inter, divisa tra capitolo finanziario e sportivo. Nei giorni scorsi il CdA del club nerazzurro ha reso noti i numeri del bilancio chiuso al 30 giugno 2021 con ricavi a 364,7 milioni di euro e una perdita di 245,6 milioni di euro: si tratta di un rosso da record nella storia del calcio italiano, “a cui hanno principalmente contribuito l’azzeramento degli introiti da gara derivante dalla chiusura degli stadi (dato che si confronta con il 2020 quando le chiusure erano iniziate nei primi giorni di marzo), le riduzioni contrattuali degli sponsor dovute all’impossibilità di erogare benefit da parte della Società e la liquidazione di rapporti di natura sportiva” veniva spiegato nella nota ufficiale.


Ma l’Inter ha già imboccato la strada della ripresa, come assicurato dal CEO Alessandro Antonello che nella recente intervista a Il Sole 24 Ore ha sottolineato come, alla fine di questi due anni contraddistinti dai risvolti generati dalla pandemia, “l’Inter ha pagato integralmente tutti gli stipendi, oltre a 9 milioni di bonus-scudetto, e ha versato anche gli emolumenti di luglio e agosto. Nessun dipendente è stato poi messo in cassa integrazione”. Il club oggi viene etichettato come ‘in sicurezza’ grazie anche ai 75 milioni di surplus contabile derivante dalle pensati cessioni di Hakimi e Lukaku (che daranno ossigeno al prossimo bilancio), alla riapertura degli impianti sportivi (l’Inter è sempre in vetta per media-spettatori), ai nuovi sponsor, ai 75 milioni dei 250 sborsati da Oaktree per il prestito ed ai 20 milioni di crediti commerciali sbloccati da Suning. “Tra la fine di novembre e la metà di dicembre prevediamo di rinegoziare i nostri bond per un ammontare di 400 milioni. I nostri advisor sono già a lavoro. E la liquidità in abbondanza che circola sui mercati ci fa presumere che non incontreremo difficoltà nel trovare buone occasioni e buoni tassi” ha sottolineato Antonello, una delle menti che ha in mano il delicato obiettivo di ‘equilibrio’ finanziario inseguito dalla società di Viale della Liberazione.


Chi cerca un altro tipo di ‘equilibrio’, in campo, è Simone Inzaghi. Il tema era stato toccato sia dell’allenatore che da Stefan de Vrij nella conferenza stampa di Kiev alla vigilia del match contro lo Shakhtar Donetsk, valido per la seconda giornata della fase a gironi di Champions League e terminato poi con uno scialbo 0-0 che complica il cammino verso gli ottavi di finale (altro traguardo, tra l’altro, di rilevante importanza anche sul lato economico). È lo stesso risultato che aveva strappato in Ucraina l’Inter di Antonio Conte, che proprio al Mapei Stadium contro il Sassuolo era poi diventata meno ‘pazza’ del solito trovando - appunto - il giusto equilibrio in quel convincente pomeriggio del 28 novembre. E riscoprendo le certezze - soprattutto a livello di modulo, con il passaggio dal 3-4-1-2 al 3-5-2 - che l’avrebbero poi guidata alla conquista del tricolore. Questa sera, sempre nello stesso stadio e sempre contro lo stesso avversario, anche Inzaghi spera di poter replicare la storia. Alla ricerca di una vittoria e di un ‘equilibrio’ tattico, in attesa di quello finanziario. Che avrà inevitabilmente bisogno di più tempo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 ottobre 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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