Via dal Mare. Si va a Via del Mare. 13, 14 o 15 agosto, prima giornata della serie A 2022-23, il calendario recita Lecce-Inter. Salento, solleone e pallone. Il Mondiale anomalo costringe al campionato anomalo con prima giornata che andrà in scena quando la massa penserà ancora a come togliersi la sabbia dai piedi prima di lasciare la spiaggia. Al netto di chi, invece, sarà felice prigioniero di mete esotiche che non lasceranno spazio alla fuga verso la dolce droga chiamata squadra del cuore.

Il tempo vola infinitamente più veloce di quando tutto aveva più senso e più logica. Appena un mese fa il Milan ha vinto lo scudetto e già le altre conoscono la strada per tentare la controffensiva. Soprattutto la Beneamata, che ha fallito per poco la conquista della seconda stella al termine di una stagione che ha comunque regalato due Coppe battendo in finale la Juventus e confermando la statura vincente di una società tornata competitiva da quando, nel 2016, Suning ha deciso di diventare padrona dell'Inter. È vero, con la ricca proprietà cinese al comando, avremmo pensato a una sorta di dittatura sul mercato e non all'impossibilità, strada facendo, di ricapitalizzare anche un solo euro per severi input governativi dettati dal governo di Pechino. Ma in questi sei anni, investimenti importanti e decisivi sono stati comunque fatti, a partire dalla scelta del management e degli allenatori che, inziando da Luciano Spalletti, passando per Antonio Conte e finendo all'attuale Simone Inzaghi, hanno prima contribuito a riportare l'Inter nell'Europa che conta per poi a tornare finalmente a conquistare scudetto e coppe nazionali.

Sarà un campionato anomalo, dicevamo. Ben quatto giornate del torneo saranno disputate in pieno agosto con la finestra di mercato ancora aperta. Non una buona cosa per gli allenatori che vorranno iniziare subito a conquistare punti, visto che a novembre il campionato si fermerà per ben cinquantadue giorni, causa Mondiale. Poi si tornerà a inizio gennaio per quello che a conti fatti, rischia di essere un secondo campionato. Per non parlare degli impegni di Champions League che, fortunatamente, vedranno il club nerazzurro ai nastri di partenza. Giuseppe Marotta, il numero uno dei dirigenti italiani, ieri è stato chiaro in una intervista rilasciata a Radio Rai al termine della pubblicazione dei calendari. “Sarà un campionato inedito, mai nella storia avevamo assistito a una stagione così particolare. Servirà una panchina lunga anche se se nel mercato il concetto di sostenibilità dovrà essere valido per l'intero calcio italiano. Non solo per l'Inter”. Ecco l'insistenza sulla coniugabilità di competitività e sostenibilità, un obiettivo non facile da raggiungere, ma assolutamente necessario per continuare ad essere competitivi senza il rischio del collasso economico. Il mercato delle squadre italiane non è più, da anni, in grado di competere con i grandi potentati europei. La pandemia ha dato poi il colpo di grazia al sistema calcio italico che si comunque si diverte a farsi del male da solo. Ecco perchè le indicazioni di mercato dell'Inter debbano essere sinonimo di felicità da parte del tifo nerazzurro, e non di preoccupazione.

Partirà il nostro amato Skriniar? Fa male. Molto. Ma alla cifra che detta l'Inter è quasi obbligatorio, anche perché il signor Bremer conquisterebbe tutti nel giro di una partita. A Milano, sponda nerazzurra, torna un certo Romelu Lukaku, il cantore principale dello scudetto targato Antonio Conte. Le modalità del ritorno in nerazzurro di un top player ceduto la scorsa stagione al Chelsea per ben 115 milioni, dovrebbero fare esultare i tifosi nerazzurri al pari di un gol dello stesso Big Rom, magari nei derby come ci ha abituato durante la sua militanza in nerazzurro. Lukaku tornerà in campo con la maglia dell'Inter proprio contro il Lecce, come avvenne il 26 agosto 2019, giorno della prima in nerazzurro del gigante belga che condì l'esordio anche con un gol accompagnato da inchino al festante popolo nerazzurro. Ora la prima del figliol prodigo si consumerà in una notte da fine agosto in quel di Lecce. Ci accontentiamo del gol, anche senza inchino. Competitività e sostenibilità. Prendere o lasciare.

PS: Ma l'Inter lo prende Dybala? Tranquilli guys. Ci pensa Giuseppe Marotta, il numero uno dei dirigenti italiani.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 25 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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