"Regolare e forte". Questa è l'Inter che Antonio Conte si augura di vedere e per la quale sta già lavorando. I nerazzurri, nell'ultima stagione, hanno ingoiato bocconi amari come le eliminazioni dalle coppe, ma alla fine sono riusciti a centrare l'obiettivo principale, ossia confermarsi in Champions League. Un punto di partenza per alcuni versi determinante, che non solo garantisce milioni utilissimi in chiave finanziaria, ma pure una continuità di crescita in un percorso iniziato mesi fa. Suning non ha mai fatto promesse da campagna elettorale, ma ha sempre badato al sodo senza raccontare favole, inimicandosi per questa ragione anche parte della tifoseria. I fatti, però, stanno dando ragione alla proprietà cinese. E l'Inter, coi tempi corretti e senza scorciatoie, sta tornando ai livelli che le competono.

L'ingaggio di Antonio Conte va visto proprio in questa direzione: consolidare e rilanciare. Le ambizioni sono elevate ed è chiaro che più si punta in alto e più è alto il rischio di restare delusi. Ma è giunto il momento dello step successivo. E che la nuova Inter stia nascendo sotto i giusti auspici è confermato dal fatto che le idee sono già chiare. Il club è partito in largo anticipo nella programmazione della stagione 2019-2020, con un vantaggio che poi potrebbe rivelarsi fondamentale. Il discorso allenatore è stato messo in ghiaccio fin da subito e il mercato impostato secondo linee ben definite. Magari qualcuno sarà sorpreso nel vedere l'Inter così precisa e chirurgica. E magari si tende più a sottolineare qualche fisiologico nodo (l'addio di Icardi su tutti) piuttosto che evidenziare la visione generale di un lavoro fin qui certosino. Ognuno ha un ruolo e tutti sanno quello che devono fare.

Non è così altrove. La Juventus ha deciso di esonerare Allegri nonostante l'ennesimo scudetto vinto e ancora non ha ufficializzato Sarri, mentre voci incontrollate hanno via via dato per fatto Guardiola, accostato Pochettino e rilanciato Inzaghi. Confusione. La Roma ha scelto Fonseca dopo aver incassato vari no, tra i quali quelli di Gasperini e Mihajlovic. E manca ancora il direttore sportivo: non il massimo. Presupposti cupi anche in casa Milan, che ha perso Gattuso e Leonardo e che cerca ancora l'allenatore e il ds. Giampaolo è in pole (come dicono quelli bravi), Massara pure. Ma anche qui si naviga a vista un po' a ogni livello.

Insomma, non si sa ancora se l'Inter di Conte sarà "forte", ma di certo questa partenza ci sta dicendo che sarà "regolare". Niente pazzia. Stavolta i "pazzi" sono gli altri.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 11 giugno 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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