Ricordate quando giocare contro la Juventus, specialmente in casa sua, era più fastidioso di una lunga seduta dal dentista? Un po' per la forza indiscussa dei bianconeri, un pò per qualche episodio arbitrale avverso, ecco che spesso e volentieri (non sempre), i tre punti andavano alla Juve e all'Inter rimanevano rimpianti e mugugni. Da circa tre anni la musica è cambiata. Il vento è cambiato. Proprio un successo contro la rivale di sempre ha fatto capire all'Inter di Antonio Conte come fosse la stagione giusta per tornare a conquistare uno scudetto che mancava da ben undici anni. Con Simone Inzaghi, già anti-Juve ai tempi della Lazio, il trand che sorride alla Beneamata si è confermato. Vittoria nella finale di Supercoppa in quel di San Siro, un pari al Meazza e una vittoria a Torino in campionato. Infine il trionfo nella finale di Coppa Italia giocata a Roma in un Olimpico tappezzato di nerazzurro.

Il derby d'Italia torna domani sera senza troppi squilli di tromba, visto il ritardo delle due contendenti dalla vetta della classifica che vede il Napoli splendido protagonista. Ma è una gara fondamentale per entrambe le squadre. Con un successo, la Juventus scavalcherebbe addirittura i nerazzurri, l'eventuale blitz interista certificherebbe invece che i ragazzi guidati da Simone Inzaghi abbiano messo la marcia giusta per continuare la corsa verso la vetta del campionato. Un pari servirebbe a poco. Mancano solo tre gare prima della lunga sosta obbligata dal mondiale più assurdo della storia. Juventus a Torino, Bologna in casa e Atalanta a Bergamo. Inutile fare tabelle. L'imperativo, per l'Inter, è tentare di vincere sempre, perché troppo si è sbagliato nelle prime otto giornate con quelle quattro sconfitte difficili da accettare.

Purtroppo Romelu Lukaku, dopo le due apparizioni con Viktoria Plzen, condita dal gol e Sampdoria, è tornato ai box. Nuovo stop non giudicato grave, ma tale da indurre i più a pensare che rivedreno Big Rom solo nel 2023 e quindi dopo un mondiale che comunque diventa a rischio per un giocatore che all'Inter servirebbe come il pane per le giuste rotazioni in attacco. I tifosi dell'Inter dovrebbero rinngraziare tutti i giorni San Edin Dzeko, coccolarlo e sostenerlo, perché la sua immensa classe vince sulla carta di identità che denuncia 36 primavere. Lautaro Martinez è un vero Toro, segna, fa segnare e rappresenta una delle anime di questa Inter che non accetta il ruolo di comprimaria in campionato e che si augura di poter recitare in grande anche nel prosieguo di una Champions League che lunedì farà conoscere gli accoppiamenti degli ottavi di finale. Correa segna un gol da cineteca con la Sampdoria, ma continua a non credere nelle sue qualità e non induce a pensare a lui come alternativa vincente. Insomma, senza Lukaku la coperta in attacco è corta. La speranza è di tenere botta per un'altra settimana.

A centrocampo il discorso è diverso. Out Brozovic, Simone Inzaghi è stato bravo a trovare la quadra inserendo Calhanoglu al suo posto e Mkhitaryan come mezzala. Ma Brozo è tornato, negli ultimi giorni ha svolto gli allenamenti con il resto del gruppo e oggi il mister dovrebbe annunciarne la convocazione per Torino dove dovrebbe trovare posto in panchina. Domani sera l'Inter deve scendere in campo all'Allianz Stadium consapevole che la Juventus, al netto delle sue difficoltà strutturali, non è più l'avversario da affrontare con soggezione. Rispetto si, concentrazione, ma assoluta convizione di poterla spuntare un'altra volta. E domani una vittoria varrebbe triplo per la classifica. Ma anche per l'eterna rivalità che divide le due squadre più amate in Italia. Juventus-Inter, domani sera tutto il resto sarà noia.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 novembre 2022 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
vedi letture
Print