“Per prima cosa voglio dire un grande scusa ai tifosi dell’Inter perché penso che la maniera in cui me ne sono andato sarebbe dovuta essere diversa. Io dovevo parlare prima con voi, perché le cose che voi avete fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, sono cose che rimangono per me nella vita. Io spero davvero nel profondo del mio cuore di tornare all’Inter, non alla fine della mia carriera, ma a un livello ancora buono per sperare di vincere di più”. Detto, fatto. Era la fine del dicembre 2021 quando Romelu Lukaku recitava il mea culpa ai microfoni di Sky Sport, provando a flirtare nuovamente con il mondo Inter mentre, di riflesso, scatenava un vero e proprio terremoto nell’universo Chelsea.
L’addio al nerazzurro dopo uno Scudetto vinto da protagonista - e da leader assoluto, dentro e fuori dal campo - aveva lasciato in bocca un sapore amaro. Perché il rumoroso volo da Milano a Londra è decollato all'improvviso, quasi a bruciapelo. E senza l'aggiunta di una doverosa spiegazione o presa di posizione pubblica che in tanti - legittimamente - avrebbero gradito. Era abbastanza scontato che una decisione del genere potesse portare rabbia e delusione nei cuori della maggior parte dei tifosi dell'Inter, che in quel rovente mese di agosto tutto si sarebbero aspettati tranne la brutale separazione con il loro uomo-simbolo, che fino a pochi mesi prima si auto-eleggeva King di Milano e giurava amore alla Beneamata sui social o davanti alle telecamere. Neanche un anno dopo, però, Lukaku ha deciso di riscrivere le leggi del calciomercato, di ‘scusarsi’ con il suo vero grande amore e di provare a riconquistarlo non solo a parole, ma anche con i fatti. Muovendo passi concreti verso la tortuosa via del perdono.
Il Lukaku 2.0 si è concretizzato nel modo più clamoroso possibile: Romelu riempie di nuovo l’armadietto di Appiano Gentile in prestito secco ed oneroso (che si aggira intorno agli 8 milioni di euro più bonus) a quasi un anno esatto dalla cessione più ricca della storia del calcio italiano. I 115 milioni di euro incassati lo scorso agosto in Viale della Liberazione per il trasferimento del gigante di Anversa hanno portato ad un nuovo record nel mercato in uscita del Belpese, superando le cifre mostre per il passaggio di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni di euro nella sessione estiva 2016. Un colpo di classe firmato dall’esperto Beppe Marotta, dal fresco 50enne Piero Ausilio (a cui rinnoviamo gli auguri di buon compleanno), dalla voglia di rivincita - e di vincere - di Steven Zhang e dall’affetto di Lukaku per il Biscione.
In quesi mesi nella testa di Lukaku “è passato di tutto - raccontava in quella sentimentale e pungente chiacchierata a Sky Sport -. Penso che tutto quello che è successo non doveva succedere così. Come ho lasciato l’Inter, come ho comunicato con i tifosi, questo mi dà fastidio perché non è il momento giusto adesso, ma anche quando sono andato via non era il momento giusto. Adesso penso che sia giusto parlare perché ho sempre detto che ho l’Inter nel cuore, tornerò a giocare di là, lo spero veramente. Sono innamorato dell’Italia, questo giustamente è il momento di parlare e di far sapere alla gente cosa è successo veramente senza parlare male delle persone perché io non sono così” ammetteva ancora Romelu, con gli occhi visibilmente commossi ma anche un pizzico spaventati per quello che poteva succedere (e che alla fine è inevitabilmente successo) nei giorni a seguire nei pressi dello Stamford Bridge: dalla rottura con Thomas Tuchel alle numerose panchine, dai pochi gol in Premier League ai fischi e agli sfottò dei sostenitori Blues, fino ad arrivare alla decisione di allontanarsi mediaticamente dallo storico agente Federico Pastorello per affidarsi al più moderato avvocato Sebastien Ledure, uno dei principali artefici del clamoroso ritorno di Rom a Milano, dove oggi sono in programma le visite mediche prima della firma sul nuovo contratto.
E dove ritroverà la sua Inter (che nel frattempo ha incassato un assegno da 115 milioni di euro) e i suoi tifosi (che lo vedevano come un idolo e un Re), ma anche il suo amico Lautaro Martinez, reduce dalla miglior stagione in carriera e voglioso di fare un altro giro in giostra con il più grande compagno di reparto avuto al suo fianco in carriera. Il giorno del secondo sbarco sulla LuLa è arrivato. Per ottenere il perdono definitivo, però, non basterà un ingaggio dimezzato: per Big Rom è scoccata l'ora di azzerare le parole e di far parlare solo il campo. Per riportare l'Inter là dove l'ha lasciata, più in alto di tutti.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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