Qualcosa è cambiato. Anzi, più di qualcosa. Da Inzaghi a Chivu il passo è stato breve a livello temporale, ma in campo la storia è molto più complessa. La Gazzetta dello Sport oggi affronta i due argomenti principali: quello tattico e quello fisico, sottolineando le novità che intende apportare il tecnico romeno.

A livello tattico, il discorso non si esaurisce solo ai numeri. Chivu punta su una duttilità utile a leggere i vari momenti delle partite, senza dogmi. Qualcosa già si è visto al Mondiale, con il passaggio al doppio trequartista dietro una sola punta oppure al ricorso al 4-2-3-1 molto offensivo. Modifiche, aggiustamenti, idee: l'Inter è un cantiere.

E poi la preparazione fisica. La Gazzetta dello Sport insiste: lo scorso anno, i nerazzurri hanno pagato a caro prezzo cali di forma e troppi infortuni. La novità si chiama Stefano Rapetti, vecchia conoscenza di Appiano. "Servono munizioni per portare, all’occorrenza, la pressione più in alto. Sull’immutabile 3-5-2 l’Inter inzaghiana ha costruito le sue fortune, ma alla lunga la mancanza di un piano tattico alternativo si è sentita, per questo si cercherà di aggirare il rischio in partenza: nascerà una squadra capace davvero di suonare più spartiti e non più uno soltanto. Chivu vuole mezzali pronte a partire avanti, o centravanti disponibili ad adattarsi indietro. E Luis Henrique è l’esempio di una nuova era: non sarà solo un replicante di Dumfries, ma pure un esterno alto da tridente. Insomma, occupazione degli spazi, diverse maniere di offendere e difendere, principi e non solo schemi: può cambiare tutto, anche se sembra non stia cambiando niente", si legge.
 

Sezione: Copertina / Data: Mar 15 luglio 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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