L’Inter vista contro il Barcellona è stata squadra. I nerazzurri hanno disputato una partita seria, ma soprattutto hanno lottato tutti insieme, dal primo al centesimo, per sconfiggere i temibili rivali. Quel “dobbiamo portare gli episodi dalla nostra parte” si è verificato in tutto e per tutto. Fateci caso e riguardatevi certe partite: a livello di occasioni create, nonostante le tante, troppe, sconfitte subite in questo inizio di annata, i vice campioni d’Italia hanno avuto eccome l’opportunità di pareggiare, se non vincere, determinati incontri. 

Ma Roma a parte (contro i giallorossi penso proprio si sia trattato di una sconfitta immeritata) per il resto si era sempre avuto la sensazione che il risultato finale avesse di fatto rispecchiato l’andamento della gara a prescindere dai torti arbitrali subiti (visto che tutti rimarcano il fallo di mano di Dumfries, è allora giusto ricordare pure come da quando è iniziata questa stagione di A più di un errorino abbia facilitato i campioni d’Italia e sfavorito i ragazzi di Inzaghi). 

Intanto eccola lì, la percezione di come gli avversari avessero avuto più voglia dei calciatori dell’Inter, come se gli sbagli commessi dai nerazzurri meritassero la punizione degli Dei del calcio. 

Non dovete fraintendermi, non è che ora tutto il passato debba essere dimenticato. Né tantomeno si deve abbassare la guardia di un centimetro. Ma l’1-0 contro i catalani può essere un punto di partenza. Anzi, di ripartenza. Quella scintilla tanto agognata e auspicata.

L’importante è il noi e non l’io. Il remare dalla stessa parte. Il volersi mettere ancora in discussione e la volontà di dimostrare a tutti, ma prima soprattutto a se stessi, di poter davvero essere di nuovo i migliori d’Italia. Senza se e senza ma.

Ad oggi non si è ancora fatto assolutamente nulla. I risultati negativi restano. Ma la possibilità di recuperare esiste, eccome. A partire da sabato, quando a Reggio Emilia andrà in scena il match contro il Sassuolo.
Mancheranno Lukaku e Correa, Lautaro dovrà stringere i denti dopo l’affaticamento subito e Dzeko magari realizzare quel tanto sognato gol numero 100 in Serie A. 

La partita contro i neroverdi, in queste condizioni, è molto più difficile di quella col Barcellona. Ovviamente i catalani sono cento volte superiori alla squadra di Dionisi, non mi sono rincretinito. Ma contro i blaugrana è normale dare il 200%, le motivazioni arrivano da sole. La continuità di risultati in una condizione sfavorevole, o comunque complicata, è invece il plus che ti permette di lottare per il Tricolore. Anche l’Inter di Conte svoltò (con Lukaku in panchina per un problema fisico) al Mapei Stadium.

Serve quello spirito, la stessa voglia di spaccare il mondo. Per guadagnare terreno nella massima serie e preparare al meglio la trasferta del Camp Nou. Ma quella è un’altra storia.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 ottobre 2022 alle 00:01
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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