Dopo il rinnovo sottoscritto da Thohir, un altro aiutino per Walter Mazzarri arriva direttamente dagli stadi brasiliani. No, non parliamo di qualche giocatore preso da Ausilio, ma di un ausilio in chiave tattica. Non che il tecnico toscano ne avesse bisogno, vista la sua proverbiale cocciutaggine, ma gli avrà sicuramente fatto piacere vedere all'opera la difesa a tre tra le migliori squadre ammirate nella rassegna iridata. Costa Rica, Messico, Cile e Algeria sono state tra le interpreti migliori. Ma è chiaramente l'Olanda l'esempio massimo di questa new-age.

Louis Van Gaal, checché se ne dica, non è nuovo a utilizzare la 3. Anzi. Il suo primo Ajax, per esempio, giocava proprio con la stessa linea di difesa su cui si basa l'Olanda di questo Mondiale. Un sistema senza dogmi, pronto a mutare a gara in corso come accaduto contro il Messico, quando l'allenatore orange tramutò l'iniziale 3-5-2 in un 4-3-3 e, nell'arrembaggio finale, in un 4-2-4.

A Mazzarri non sarà parso vero vedere in semifinale una squadra con la difesa a tre elogiata da tutti, tranne che dai buongustai olandesi. Eh già, perché se quasi tutto il mondo ha fatto i complimenti a Sneijder e compagni, pare che in patria la maggioranza non sia rimasta soddisfatta dalla qualità del gioco espressa. Eppure l'Olanda è lì, in semifinale e non senza merito. Dopo aver rifilato 5 sberle ai campioni di tutto della Spagna e aver regolato due ottime compagini come Cile e Messico.

Al netto di paragoni improbabili e idee strampalate, questo Mondiale ci ha dimostrato come sia fondamentale avere interpreti adeguati e che non esistono moduli perfetti e che assicurano la vittoria. Basti guardare in casa azzurra. L'altro insegnamento che ci arriva dal Brasile è che l'organizzazione di squadra è alla base dei risultati, alla faccia delle tante chiacchiere. Abbiamo ammirato Colombia, Costa Rica, Cile, Messico, ma pure Svizzera, Usa, Australia e Iran. Le ragioni del successo (e dell'insuccesso) non vanno mai relegate soltanto a una motivazione. Una lezione per chi ha troppa fretta nell'elargire giudizi.

Basterà a Mazzarri per riconquistare la fiducia di quella parte di tifo che lo vede come fumo agli occhi? Servirà per far comprendere al club che, fair-play finanziario o no, si deve puntare comunque al massimo degli obiettivi? Senza illusioni, ma neppure senza provarci. Difesa a tre o non difesa a tre.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 luglio 2014 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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