Il destino sa essere terribilmente beffardo a volte. La riprova l'abbiamo avuta ieri, una giornata apparentemente tranquilla, iniziata con i tanti complimenti rivolti a Wesley Sneijder per questo primo scorcio di esperienza italiana, finora con ottimi risultati. Poi, il consiglio di Mourinho al centrocampista, in vista della partita contro l'Italia a Pescara: "Stai attento ai contrasti, nella difesa azzurra giocano molti juventini". Parole maliziose, che qualcuno a Torino non avrà gradito, ma perfettamente in linea con il personaggio Mourinho che, tendenzialmente, diffida di tutti i potenziali 'nemici' (quelli di cui sente il rumore, no?). Ecco qui che entra in scena il destino, che spegne sul nascere polemiche dialettiche di cui avremmo fatto volentieri a meno e mette fuori gioco Sneijder prima ancora della partita tra Italia e Olanda (terzo infortunio stagionale, secondo con la nazionale...). Un guaio muscolare alla coscia destra blocca il trequartista in allenamento, il massimo della sfortuna, anche perché per lui si tratta di una ricaduta dopo lo stop imposto da un bicipite femorale maligno di poco tempo fa (Inter-Catania, ndr).

Nell'occasione, Wesley riuscì a recuperare giusto in tempo per guidare l'Inter alla vittoria preziosissima di Kiev, adesso la speranza mia e di tutti gli interisti è che l'olandese riesca a fare altrettanto in occasione di Barcellona-Inter del 24 novembre. Il campo ha dimostrato infatti che l'ex Real Madrid è fondamentale per questa Inter, e ossiamo pure accettare di rinunciarvi per la trasferta di Bologna, ma al Campo Nou lo vogliamo vedere sul rettangolo di gioco. Il diretto interessato ha detto di non sentirsi un giocatore fondamentale, perché l'Inter ha tanti campioni e non dipende da nessuno. Mai come quest'anno tali parole trovano conferma nella realtà del campo. Ma lui, Sneijder, anche numeri alla mano, ha dimostrato di dare alla squadra quel qualcosa in più che alla fine risulta essere decisivo. Adesso possiamo prendercela con la malasorte, con il destino, con i gufi o con chiunque riteniamo responsabile di questo ennesimo infortunio, ma la sostanza non cambia. Non ci resta dunque che sperare in un altro recupero lampo del talentuoso trequartista, perché a Barcellona lui deve esserci. L'Inter ne ha bisogno e lui si merita di essere protagonista di quella serata.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 14 novembre 2009 alle 11:49
Autore: Fabio Costantino
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