È giusto che i tifosi dell’Inter sognino in grande. La percezione è quella di un mercato di rilievo. Nell’aria è viva quella voglia di costruire un team vincente che finalmente possa tornare a essere competitivo in Italia e in Europa. 
Ora io non so chi verrà tesserato dai nerazzurri. Ma mi sembra più che evidente che finalmente si voglia per davvero seguire la strada del top club con i fatti e non solo a parole.
Nella scorsa stagione più volte ho sottolineato la mediocrità di taluni giocatori e la mancanza di coraggio di Spalletti in determinate circostanze.
Sinceramente dal lato umano mi dispiace per l’esonero del mister di Certaldo. È un tecnico preparato, senza peli sulla lingua, che dice in faccia ciò che pensa. Ma in ambito lavorativo i sentimenti contano poco. Conte è semplicemente più bravo. Almeno così recitano i due curricula se messi a confronto. Il mister salentino ha vinto ovunque, quello toscano si è troppo spesso fermato sul più bello.
Certo, serviranno acquisti mirati e atleti sopra la media. Fate pure sedere in panchina Mourinho, Guardiola, Conte, Klopp, Pochettino e compagnia bella: con una squadra scarsa i risultati saranno comunque limitati, chiunque sia l’allenatore.
Ma dai nomi, anzi dai cognomi, che si leggono si può essere ottimisti. Certo nel mio personalissimo mondo avrei provato a strappare Mbappe al PSG e avrei tentato l’approccio con il Real Madrid per Bale. Ma i tempi non sono ancora maturi. Si deve essere realisti. E ammettere comunque che tanti profili accostati alla Beneamata potrebbero rappresentare una vera e propria svolta in casa nerazzurra.
Lukaku è semplicemente un carrarmato. Vi invito su Twitter a cercare la mia foto con lui. Io sono alto più di 1 metro e 80 centimetri. Vicino al belga sembro un nano da giardino. Segna, è umile e motivato. Dovesse trasferirsi a Milano sarebbe un gran bel colpo. 
Apprezzo anche Barella. Bello il fatto che sia un tifoso del Biscione – a voi magari non fregherà nulla, ma io resto e resterò sempre del parere che scendere in campo con i colori della propria squadra del cuore sia una bella favola, che possa portare inizialmente tantissimi pro e praticamente zero contro – e che sembri vedere nel suo futuro solo la destinazione meneghina, sponda Inter.
Di Godin che dire? Niente. Una ulteriore roccia per la difesa. Se non dovesse avere problemi fisici lì dietro sarà durissima passare per chiunque nella prossima stagione.
Sugli altri calciatori preferiscono non esprimermi ancora. È presto. Siamo solo al 21 giugno e davanti a noi ci sono più di due mesi di mercato. Tutto può succedere, davvero. E non è una frase fatta. 
Ma le premesse per una stagione divertente ci sono tutte. Anzi sembrano esserci tutte. Usiamo il periodo ipotetico finché non arriveranno certe ufficialità. E davvero si potrà dire ciao ciao all’Inter mediocre degli ultimi anni.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 giugno 2019 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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