Il Palermo per finire, ma anche per cominciare. Come in un romanzo speciale, dove quello che si pensa essere l’epilogo in realtà non è che il prologo di una nuova storia. Il primo capitolo del suo romanzo in nerazzurro potrebbe davvero chiudersi così: l’ultima partita potrebbe diventare la prima da vincitore di un trofeo, per lui come per il tecnico Leonardo. Del resto, questa è una cosa di cui Giampaolo Pazzini non ha mai fatto mistero: il primo ‘titulo’ gli manca, a 27 anni non vede l’ora di alzare al cielo una coppa, qualunque essa sia. Il ricordo della Coppa Italia 2009, persa ai rigori in finale contro la Lazio dopo aver fatto la festa proprio all’Inter di Mourinho, brucia ancora. Due anni dopo, ecco l’occasione per il riscatto: stessa manifestazione, stesso scenario, ma soprattutto stesso avversario della sua prima uscita da giocatore dell’Inter.

Già, il Palermo: tutti i tifosi nerazzurri ricordano con particolare piacere quel freddo pomeriggio di fine gennaio, quella sfida incredibile contro gli uomini di Delio Rossi. Che nel primo tempo fecero letteralmente ammattire gli uomini di Leonardo, passando in vantaggio dopo pochi minuti con Miccoli, addirittura raddoppiando con Nocerino, e con il palo a negare a Pastore il colpo di grazia già al 45esimo. Tutto sembrava andare per il peggio, fino a quando Leo si affida a lui, a Pazzini, in campo a poco più di 24 ore dalla sua presentazione come nuovo giocatore nerazzurro. Entra insieme all’altro nuovo arrivo Houssine Kharja e nel giro di pochi minuti ribalta la partita come un calzino: al 57’ arriva il primo gol, giro e tiro su assist del franco-marocchino; passano 15 minuti e arriva il bis di testa, poi, tre minuti più tardi, la ciliegina sulla torta, il rigore procurato e trasformato da Eto’o per l’incredibile 3-2.

E’ stato lì, in quella partita davvero magica, che è iniziato l’amore incondizionato tra il Pazzo e i tifosi nerazzurri, che l’attaccante di Pescia ha saputo ricambiare bucando la porta avversaria per altre nove volte nelle successive partite, con alcuni gol da consegnare agli annali (un esempio su tutti: la doppietta nel recupero della partita col Cesena al Manuzzi). Vero, in mezzo c’è stato quel periodo di digiuno, troppo lungo per uno come lui, attraversato prima della fase finale del torneo, ma adesso quelle brutte streghe sembrano scacciate definitivamente via.

E domenica, ecco per lui la grande occasione tanto desiderata: ancora una volta contro il Palermo, la sfida dalla quale Pazzini cominciò a conquistare tutti, la sfida dove il Pazzo può finalmente conquistare il suo primo alloro dopo tanti anni di Serie A. Il destino, insomma, gli offre un altro cerchio da chiudere, dopo quello, ormai sembra banale dirlo, del suo arrivo nella Pazza Inter. Un’occasione da non farsi sfuggire, per lui, ma anche per tutta l’Inter.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 27 maggio 2011 alle 00:01
Autore: Christian Liotta
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