Come basta poco, nel calcio, a cambiare radicalmente punti di vista e prospettive. Di questi tempi, solo sette giorni fa, l’Inter si trovava nell’occhio del ciclone, con le pive nel sacco per la vittoria sfumata contro il Verona in volata, sorpassata dall’Atalanta e, cosa ancora più grave, con un allenatore che da alcuni veniva dipinto come sull’orlo di una crisi di nervi, insoddisfatto di tutto e pronto a smontare la baracca con tutti i burattini. Sono bastati sette giorni, brevi come non mai, ed ecco che all’improvviso tutto sembra essersi capovolto. Sono bastate due vittorie, peraltro ottenute in maniera sostanzialmente convincente, fatta ovviamente tutta la tara del caso agli avversari di turno, e come d’incanto il mondo intorno all’Inter vede arcobaleni dappertutto, sole splendente e prati con fiori che sbocciano al solo passaggio di Lautaro Martinez e compagni, ora a soli sei punti dalla Juventus capolista e, perché no, con la tentazione di rendere alquanto pepato questo finale di stagione.
Si vive in un mondo dove mantenere l’equilibrio è esercizio piuttosto difficile, e così come sembravano alquanto esagerati i toni da catastrofe imminente e del ‘si salvi chi può’ che sentivamo fino a nemmeno troppo tempo fa, anche adesso questa sensazione che i momenti difficili degli ultimi tempi siano ormai acqua passata e che adesso l’Inter sia tornata clamorosamente l’anti-Juventus, come trionfalmente titolato nella mattinata odierna, va non tanto messa a freno quanto, perlomeno, smussata. È vero, la squadra è uscita dall’angolo dopo però aver visto il tunnel chiudersi in un buio profondo quando Samir Handanovic ha scambiato la palla per una saponetta regalando gentilmente ad Andrea Belotti il gol del vantaggio del Torino. Bene che in quel momento, però, sia scattata la scintilla positiva, quella che poi se non si è trasformata in dinamite perlomeno è diventata un petardo e che ha permesso ai nerazzurri di ribaltare il risultato contro i granata e imporsi con la giusta autorità qualche giorno dopo contro una Spal purtroppo ormai rassegnata alla discesa agli inferi, che qualcosa ha anche provato ma alla fine si è dovuta arrendere di fronte all’evidenza di una differenza notevole.
C’è però da dire che passare dall’essere una squadra sulle ginocchia, senza più obiettivi plausibili, protagonista di un’annata fallimentare al diventare la possibile antagonista della Juventus per questo ultimo spicchio di stagione, al di là dei numeri, passano indubbiamente un’infinità di dettagli e di obiezioni. Come ha sottolineato in primis lo stesso Conte dopo la fine del match contro i ferraresi, la distanza di sei punti dalla capolista, che virtualmente sono da considerarsi sette in virtù dello scontro diretto che premia la compagine di Maurizio Sarri (notevole, tra l’altro, la solerzia con la quale chiunque si è premurato di sottolineare questa piccola postilla già un secondo dopo la fine del match di Reggio Emilia contro il Sassuolo), resta un margine importante a cinque giornate dalla fine, colmabile solo in caso di harakiri da parte della Juve. E visto anche il calendario dei bianconeri, Lazio a parte, pochissimi sembrano essere gli spiragli per un ribaltone dell’ultimissimo minuto, anche perché superato il filotto delle gare di difficoltà media, l’Inter dovrà ora incrociare le armi con diverse avversarie rognose, a partire dalla Roma di Paulo Fonseca per chiudere con il tornado Atalanta di Gian Piero Gasperini, passando per un Genoa che se non batterà il Lecce domani si ritroverà ancora a fortissimo rischio retrocessione.
C’è una parola che in questi giorni è risuonata come una fastidiosissima eco quando si è parlato del momento dell’Inter: rimpianto. Rimpianto per una classifica che poteva essere completamente diversa se solo non si fossero gettati al vento tutti quei punti, per i pareggi contro Verona e Sassuolo, per una lotta Scudetto che poteva essere davvero tale e via dicendo. D’accordo, in tanti casi bisogna mangiarsi i gomiti, ma non dimentichiamo che la squadra nerazzurra non ha perso tanti punti da situazione di vantaggio solo ed esclusivamente in questo determinato periodo storico, anzi il male ha avuto radici ben più lontane nel tempo. Questo è un periodo in cui tutti, bene o male, hanno gettato via qualcosa per un motivo o per un altro, basti pensare al declino della Lazio che sembrava davvero la squadra con le carte in regola per interrompere il dominio bianconero e che adesso non sembra più in grado di trovare il bandolo della matassa. Oppure alla Juve stessa, che nelle ultime due partite ha ottenuto solo due punti su sei e oltretutto in maniera sudata. Bisogna anche pensare a come si sono persi questi punti e contro chi: tanto per fare un esempio al volo, il pari dell’Inter col Sassuolo, squadra indubbiamente tra le più in forma del post-lockdown, arrivato certo in maniera alquanto beffarda, alla fine può anche aver rappresentato il giusto verdetto per quanto visto in campo. Semmai, è il pari dei neroverdi contro la Juve che grida maggiormente vendetta per gli uomini di Roberto De Zerbi che dopo la sbandata iniziale avrebbero forse meritato un bottino ben più elevato.
Si parla tanto di rimpianti per l’Inter ma probabilmente, in questo momento, i rimpianti sono più o meno per tutti, e vedremo solo al 2 di agosto il peso specifico in proporzione al risultato finale. Per il momento, è preferibile concentrarsi sul lato positivo della faccenda, rappresentato dai numeri, stavolta buoni e non dati alla rinfusa, illustrati dal mister nel dopo-partita. Uno su tutti, uno che lo rende particolarmente orgoglioso: l’Inter è la squadra che ha mandato a segno il maggior numero di giocatori in questa stagione, ben 18, equamente distribuiti in tutti i reparti. È un dato che per Conte rappresenta un piacevole effetto del lavoro svolto sin qui, del resto non è un mistero che per lui la dote gol proveniente da altri reparti sia parte fondamentale della propria strategia, come ebbe anche modo di sottolineare dopo la partita vinta in rimonta contro il Verona a San Siro grazie ai gol di Matis Vecino e Nicolò Barella, due centrocampisti.
Adesso, se vogliamo, si è registrato addirittura un upgrade, visto che questi mesi sono serviti a Conte per lavorare molto sull’efficienza offensiva, da garantire col coinvolgimento di più uomini possibile. E i risultati, inappuntabili, si stanno vedendo: a Ferrara a spaccare la partita sono Antonio Candreva e Cristiano Biraghi, ovverosia i due quinti, cardini del gioco ampio e avvolgente su tutto il campo chiesto dal tecnico salentino. Ma è un terreno fertile dove vendemmiano anche altri, da Alexis Sanchez che finalmente a pieno regime sta facendo capire perché Conte voleva a tutti i costi cogliere l’idea di cogliere l’occasione dal Manchester United, e se vogliamo proprio parlare di rimpianto, il rimpianto semmai è non sapere cosa sarebbe successo senza quella stecca inutile e dannosa di Juan Cuadrado in quella gara tra Cile e Colombia… Passando per Diego Godin, magistrale contro il Torino, che potrebbe rappresentare un ulteriore pistone da aggiungere nel motore per farlo rendere al massimo in questa fase finale; da Roberto Gagliardini che questa volta non ha sbagliato da zero metri e in aggiunta ci ha messo una prestazione importante; e, che vi piaccia o no, anche per Christian Eriksen che se sente di essere a suo agio se ne fa un baffo di sermoni, atti d’accusa e prefiche varie (ascoltate anche nel dopo Spal-Inter, roba incredibile) e distribuisce palloni e giocate sopraffine. Altra storia, comunque, rispetto agli anni scorsi, quando di terminali offensivi ce n’erano pochi e se si inceppavano quei pochi era notte fonda…
Domenica, l’Inter è chiamata a mettere il visto su quella che era la missione primaria di inizio stagione: basta un punto per certificare la qualificazione aritmetica alla prossima Champions League con tre turni di anticipo, e la situazione è idonea perché si potrebbe ottenerlo già contro la Roma, l’unica squadra che ancora, se non altro per questione di numeri, può scalzare i nerazzurri dalle prime quattro posizioni. Mettere in cassaforte il traguardo con largo anticipo può permettere all’Inter di affrontare con meno pensieri e chissà, con più brio, questo finale di campionato e approcciarsi al meglio all’Europa League, che può rappresentare davvero il grande traguardo stagionale, in primis per un Antonio Conte al quale un trofeo in ambito internazionale manca davvero come il pane.
E per farlo può affidarsi anche e soprattutto alla forza di questo 18 che non è un numero che vale una risicata sufficienza ad un esame universitario, ma è il numero di una potenza di fuoco importantissima, figlio di un’idea di gioco volendo ancora tutta da esplorare e rifinire, alla quale aggiungere magari gli uomini giusti per far sì che davvero, un domani, non siano più scintille ma dinamite.
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
Altre notizie - Editoriale
Altre notizie
- 17:29 Manna a DAZN: "Inter in condizione psicofisica incredibile, ma è un avversario possibile"
- 17:26 Bastoni a ITV: "Spesso le squadre ferite tirano fuori qualcosa in più. Oggi un'occasione? Manca una vita..."
- 17:23 Bastoni a DAZN: "Chivu si è ambientato benissimo, felici di aver trovato la persona giusta"
- 17:18 Di Lorenzo a DAZN: "Le grandi squadre sanno come rialzarsi. Vogliamo tornare quelli dell'anno scorso"
- 16:59 Torna a vincere l'Udinese: Lecce ko 3-2. Si ferma il Como di Fabregas: solo 0-0 a Parma
- 16:50 LIVE - Napoli-Inter, le ufficiali: Chivu ripropone l'undici di Roma, Bonny torna al fianco di Lautaro Martinez
- 16:48 La Serie A scende in campo con Save the Children, Chivu tra i volti testimonial della campagna
- 16:40 Napoli e Inter arrivate al Maradona. I nerazzurri affronteranno i campioni d'Italia con la terza maglia
- 16:34 Sky - Chivu pronto a rilanciare l'Inter dell'Olimpico. Al fianco del capitano torna Ange-Yoan Bonny
- 16:20 Liverpool, Slot difende Salah: "Anche lui è un essere umano. Non siamo abituati a vederlo sbagliare"
- 16:06 Giordano difende Conte: "Sembra che l’Inter abbia fatto tutto bene e il Napoli abbia sbagliato ogni scelta"
- 15:53 Pari per 1-1 tra Italia e Giappone a Como: in campo nella ripresa le interiste Tomaselli e Polli
- 15:40 Marchetti: "Inzaghi, cose incredibili. Quello che ha fatto con l'Inter è sotto gli occhi di tutti"
- 15:30 Napoli-Inter, record di presenze nel mirino per Barella, Dimarco e De Vrij
- 15:20 Colonnese: "Dell'Inter mi piace l'armonia, i giocatori stanno bene insieme. Di Esposito mi dicono..."
- 15:10 Grande entusiasmo a Sorrento per Javier Zanetti, ospite del locale Inter Club dedicato a Milito
- 15:00 Gasperini: "Ogni partita nel campionato italiano è difficile. Wesley ottimo con l'Inter e col Plzen"
- 14:50 Zenga: "L'Inter sta bene, Chivu bravo a metterci del suo. E Luis Henrique e Diouf torneranno utili in futuro"
- 14:40 Ventola: "Chivu non la prima scelta ma ero convinto facesse bene. L'Inter può vincere lo Scudetto"
- 14:30 Cetro, ex allenatore di Bovio: "Si ispira a Bastoni, ma a me ricorda Barzagli. E i gol li ha sempre fatti"
- 14:20 Notte 'agitata' per i giocatori dell'Inter: fuochi d'artificio fuori da Palazzo Caracciolo
- 14:08 UFFICIALE - Argentina, una sola amichevole a novembre: l'Inter ringrazia, avrà Lautaro 'in anticipo' in vista del derby
- 13:54 Calcio e Finanza - Partita di Serie A all'estero: opportunità prospettata anche all'Inter, no di Marotta
- 13:40 Milano Finanza - Rogito San Siro, pronto il piano finanziario di Inter e Milan. I club puntano al maxi-fatturato
- 13:25 Simone Inzaghi non stringe la mano a Conceiçao dopo Al Ittihad-Al Hilal. "Forse perché l'ho battuto nel derby"
- 13:10 Cremonese-Inter U20, gli Up&Down: Mackiewicz, che solidità! Mosconi travolgente
- 12:57 L'Inter Primavera vince ancora: Cremonese battuta 2-1, decide un clamoroso autogol di Zilio
- 12:56 Napoli-Inter da tripla per Bergomi: "Può succedere di tutto, le squadre di Conte reagiscono nei momenti negativi"
- 12:42 Bedin: "Napoli-Inter ormai grande classica del calcio italiano. Chivu? Vi sorprenderà, farà una bellissima carriera"
- 12:28 Andreolli: "Inter, impatto importante di Bonny. Lo spogliatoio aveva bisogno di qualche stimolo differente"
- 12:14 Repubblica - Napoli-Inter, largo alla 'vecchia guardia': in campo solo 4 giocatori arrivati in estate
- 12:00 La maglia di Bugeja in dono da Marotta, Metsola: "Continua a far volare alta la bandiera maltese"
- 11:45 GdS - Da De Bruyne e Barella a Gilmour-Calhanoglu: i quattro duelli chiave di Napoli-Inter
- 11:30 CdS - Chivu si sta rivelando una scelta indovinata. E Conte certifica la sconfitta sul piano comunicativo
- 11:16 Corsera - Diouf e Luis Henrique costati 50 milioni di euro: con la stessa cifra poteva arrivare un top
- 11:04 TS - Napoli-Inter, derby d'Italia: stasera al Maradona 10 azzurri. Il Mondiale 2026 passa da qui
- 10:50 Carmando, ex massaggiatore del Napoli: "Con l'Inter perdevamo spesso, Zenga mi tormentava. Prisco e Facchetti..."
- 10:35 TS - Thuram, a inizio settimana via al processo di riatletizzazione: prove generali con il Kairat?
- 10:21 Sacchi: "Milan non pronto per stare ai vertici. Napoli e Inter sono più attrezzate, ma hanno anche la Champions"
- 10:07 CdS - Bonny torna all'origine dei suoi gol: contro il Napoli al Maradona la prima gioia personale in Serie A
- 09:53 GdS - Il Napoli punta sull'effetto Maradona, ma con l'Inter niente tutto esaurito. Previsti tanti tifosi nerazzurri
- 09:39 Careca: "Napoli, Hojlund grossa perdita ma ci sono altre soluzioni. La partita con l'Inter è tornata ad essere speciale"
- 09:25 GdS - Napoli-Inter, chi vince sorpassa il Milan: per Chivu esame scudetto
- 09:11 Qui Napoli - Anche Hojlund e Meret out, Conte cambia: panchina per Lucca e idea Neres falso nove in attacco
- 08:57 Berti: "L'Inter per me è la più forte, Chivu fa una cosa che non vedevo da tempo". Poi esalta Bonny, Esposito e Barella
- 08:43 GdS - Palacios ai box per un mese, Thuram 'vede' il rientro in gruppo: settimana decisiva
- 08:29 GdS - Inter, tornano i big: Chivu a Napoli con sei novità di formazione. In avanti Bonny e Lautaro
- 08:15 Preview Napoli-Inter - Chivu con l'undici di Roma: Bonny affianca Lautaro
- 00:45 Anche Sucic compie 22 anni il 25 ottobre: gli auguri della famiglia interista
- 00:20 Bonny compie 22 anni, gli auguri dell'Inter: "Potenza, generosità e spirito di squadra"
- 00:00 Il giusto riposo
- 23:58 Cuadrado risponde ai fischi dei tifosi del Milan: "Mi piace sentirli. Quando fai gol è bellissimo"
- 23:45 Renica inquadra Napoli-Inter: "Conte preparerà una grande partita. Sui nerazzurri dico che..."
- 23:30 Benfica ancora al palo in Champions, Mourinho: "Divario significativo tra le squadre a punteggio pieno"
- 23:15 Inter arrivata in serata a Napoli. La squadra nerazzurra cambia hotel: ritiro in pieno centro
- 23:00 Marcolin: "Inter in crescita, ha assimilato in fretta la cultura di Chivu. Il Napoli darà una risposta"
- 22:46 Partita folle a San Siro tra rimonte e sorpassi: il Milan si salva nel finale, è 2-2 contro il Pisa
- 22:30 Napoli-Inter, confronto caldo anche sul mercato: da Bonny e Frattesi fino a Esposito e Diouf, quanti intrecci
- 22:15 Fassone sicuro: "Conte rimetterà tutto in piedi e da domani il Napoli tornerà quello che conosciamo"
- 22:00 De Laurentiis vicino al Napoli: il presidente torna dagli USA per assistere alla gara con l'Inter
- 21:45 Ravanelli: "Inter e Milan da Scudetto, per la Juve servirà qualche anno". Poi un pensiero su Pio Esposito
- 21:30 Spinazzola: "Inter forte anche più dell'anno scorso e in forma fisicamente. Dumfries si affronta così"
- 21:15 Pellissier: "Chivu bravo a rimanere tranquillo. Esposito può dare una mano anche se..."
- 21:00 Chivu: "Conte è bravo, ma in chiave Inter è più giusto parlare del lavoro straordinario di Inzaghi"
- 20:45 L'agente di El Mala getta acqua sul fuoco: "Non c'è motivo per lui di lasciare il Colonia"
- 20:30 Bookies - Napoli-Inter, nerazzurri che partono favoriti. Anche stavolta si prevedono pochi gol
- 20:15 Leo Bovio, la nuova pepita delle giovanili Inter. Il padre racconta: "E dire che all'inizio raccoglieva margherite"
- 20:00 A Doppio Malto il food&beverage di San Siro. Il CEO Porcu: "Presto una birreria per i tifosi"
- 19:45 Scandalo scommesse, chiuse le indagini: Tonali e Fagioli si 'salveranno' con una multa di 250 euro
- 19:30 Sky - Verso Napoli-Inter, Chivu con la migliore formazione possibile: Bonny rimpiazzerà Thuram


