Tutto sembra andare in quel senso. Finora ho cercato di non lasciar spazio alle sensazioni, alle idee personali, al 'sesto senso'. Da evitare nel nostro mondo. Ho anteposto ovviamente la notizia, cercando di aggiornare e fare al meglio questo lavoro con quanto raccolto. Pertanto - questa è la premessa - non ipotizzerò mai l'epilogo utilizzando frasi come 'secondo me andrà o non andrà a finire così". Assolutamente no. Mi limiterò a presentare la situazione attuale, lasciando a chi legge qualsivoglia tipo di considerazione successiva. Magari un complimento finale, questo sì, lo esternerò. Comunque e in ogni caso.

L'Inter non molla di un centimetro nei confronti di Antonio Conte, il grande sogno di Suning Group contattato per la prima volta a inizio ottobre, probabilmente durante la prima e unica parentesi complicata da quando siede sulla panchina del Chelsea (l'immediato post-match del ko esterno contro l'Arsenal per 3-0). Da quel momento il pressing nerazzurro non si è mai fermato. È aumentato di intensità e andrà in tal modo fino a quando su questa clamorosa vicenda di mercato non sarà definitivamente posta la parola 'fine'. In un senso o nell'altro.

In Corso Vittorio Emanuele stanno facendo più del massimo per convincerlo, offrendogli tutto. Di tutto e di più, sotto ogni punto di vista: tecnico (ricerca sul mercato dei giocatori a lui graditi), dirigenziale (vedi l'arrivo di Walter Sabatini e quello prossimo di Gabriele Oriali) e interno (volontà di accontentarlo anche con lo staff, di ieri la notizia della richiesta al Genoa di liberare Cristian Stellini, attuale tecnico della Primavera con il quale ha condiviso le esperienze di Siena e Torino).

Nel frattempo da Londra Roman Abramovich ha risposto proponendo un rinnovo quadriennale da 12 milioni di euro netti a stagione (con tanto di clausola rescissoria), ma l'accordo ancora manca. E non solo per l'offensiva interista. Ci sono vari problemi con la società (in primis con Marina Granovskaia, braccio destro del patron russo) che hanno portato a questa situazione tanto intrigante quanto di difficile interpretazione. In ogni caso, manca poco. Manca veramente poco per sapere tutto.

A Premier League conquistata, al più tardi dopo la finale di FA Cup contro i Gunners (27 maggio), AC scioglierà qualsivoglia tipo di dubbio in merito al 2017-2018. La stagione della continuità, qualora restasse a 'Stamford Bridge', oppure dell'ennesimo tentativo di rilanciare un top club che, per troppo tempo negli ultimi anni, non si è dimostrato tale. Indipendentemente dall'epilogo, mi sento di fare i complimenti alla società per questa opera di convincimento. Forse l'unico merito in un periodo lunghissimo caratterizzato da decisioni calcisticamente folli (l'esonero di Stefano Pioli l'ultima in ordine di tempo).

Ah, quasi dimenticavo il passaggio più importante. Permanenza a Londra o clamoroso approdo (impensabile fino a qualche mese fa) a Milano? Allo stato attuale delle cose (11 maggio 2017, ore 00.00.01), Conte è combattuto. Non ha ancora deciso. Insomma, ci sta pensando. Con l'Inter che non molla di un centimetro. E mai lo farà fino a quando sarà possibile.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 11 maggio 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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