Cercasi leader disperatamente. È forse la carenza principale nella rosa dell’Inter e non è un caso che Robimancio abbia messo in testa alla lista della sua Revolution prima Yaya Touré e poi Thiago Motta, due giocatori carismatici, di grande esperienza prima di tutto, oltre alle loro qualità tecniche che non si discutono. Quasi nessuno infatti è riuscito - o ha voluto - raccogliere l’eredità dei vari Zanetti, Cambiasso, Samuel, Milito, Stankovic, finendo per depotenziare la squadra con quel difetto di personalità in negativo che ha sottolineato anche Massimo Moratti per spiegare le continue altalene nerazzurre di questa stagione. Manca proprio chi riesca a indicare la strada, chi aiuti i compagni quando le cose in campo non vanno come dovrebbero, chi indichi la rotta e metta l’ABS, come si è visto purtroppo mancare contro la Juventus nell’ultimo derby d’Italia.

Ranocchia ha la fascia ma non ancora l’esperienza e il carisma per prendersi in spalla i compagni, Vidic invece, dopo tanti anni da capitano dello United, sembra non avere più quelle motivazioni e quella cattiveria agonistica che avevano invece convinto Thohir a portarlo a Milano, per farne un pilastro della sua nuova Inter. Gli altri giovani, come Juan Jesus, stanno ancora studiando, mentre contro la Juventus sono proprio mancati i due giocatori più di personalità che hanno tirato su l’Inter e i compagni nei momenti difficili: Hernanes e Guarin. Del secondo mi piace sottolineare una cosa che forse è sfuggita a molti: sabato si è presentato allo stadio non targato da qualche stilista improbabile ma semplicemente con la maglia dell’Inter, un gesto non da tutti, che sottolinea la sua appartenenza e anche la sua voglia di stare insieme ai compagni, nonostante l’infortunio, come un vero leader. Hernanes invece non si è mai tirato indietro, ha parlato nei momenti difficili, chiedendo scusa ai tifosi nelle giornate più buie e soprattutto ha riportato l’Inter a vincere contro le grandi, impallinando le romane, prima Roma e poi Lazio, come il vero Profeta.

In attesa della Bestia Yaya e di Thiago Motta, una coppia da far paura a qualsiasi centrocampo del mondo, sarebbe bello ripartire da Hernanes e Guarin, per molti invece tra i possibili partenti, e a loro due aggiungere i giovani, vecchi e nuovi, da Icardi a Kovacic, da Murillo a Biabiany, per riportare l’Inter a battere anche la Juve, come avrebbe meritato nell’ultimo scontro diretto, prima di perdersi in un bicchier d’acqua alla ricerca di quei leader che per un motivo o per l’altro, non c’erano o non si trovavano. Ah, dimenticavo, nonostante la sconfitta con la Juve vincendo a Genova sabato sera si potrebbe ancora andare in Europa League, visti anche i problemi della Samp per avere la licenza Uefa. Non sarebbe male un bel sorpasso al fotofinish, anzi sarebbe il modo migliore per stendere il tappeto rosso a Yaya Touré e a chi vorrà seguirlo nella sua prossima avventura italiana.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 maggio 2015 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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