Il primo editoriale del 2020 deve iniziare con gli auguri. Sia per educazione, sia perché mi piace davvero poter auspicare per tutti voi - e da un punto di vista lavorativo e da un punto di vista personale - di godere di ottima salute e realizzare i propri sogni.
Immagino che tra questi poi inseriate proprio il ritorno alla vittoria dell’Inter. E allora ecco l’assist perfetto per proseguire il pezzo.

Già il fatto che si percepisca come ci possano essere delle concrete possibilità che i nerazzurri alzino al cielo un trofeo, è un piccolo ma importante step nel percorso di crescita della Beneamata. Come dico – o scrivo in questo caso – vincere o meno fa tutta la differenza del mondo, ma la sensazione che si stiano ponendo delle solide base per il futuro è – almeno per quello che mi riguarda – ormai una certezza. 

Certo, davanti in Italia hai una corazzata come la Juventus che resta la favorita per campionato e Coppa Italia, ma in Europa League, affrontando la competizione come si deve, si può arrivare ben lontano. A proposito dei bianconeri: Dejan Kulusevski è un gran bel prospetto. Uno di quei giocatori che in futuro potranno davvero fare la differenza. Complimenti quindi alla società piemontese per essersi accaparrata a suon di milioni il giocatore svedese di origini macedoni.

Per quel che ho visto Kulu sembra davvero poter avere numeri importanti. Certo, si dovranno vedere adattamento, personalità e tutte le componenti connesse ad un grande trasferimento, faraonico anche a livello di investimento pecuniario, ma per ora posso solo applaudire l’aspetto meramente tecnico dell’operazione. Per quello economico sarà il verde a dare il reale e definitivo responso.

Ecco perché non capisco, ma proprio non me ne capacito anche se ci metto tutto l’impegno possibile e immaginabile, di come ad oggi Bastoni quasi non sia calcolato, mentre Lukaku sia ancora tacciato di veementi critiche. Attenzione: se qualcuno sbaglia – qualsiasi maglia indossi e chiunque egli sia – è giusto che venga giudicato in modo negativo. Ma ci deve essere lo stesso trattamento per tutti, altrimenti è giusto che i lettori non si fidino di noi giornalisti, ci accusino di essere di parte e la credibilità del sistema rischi di andare a farsi benedire. 

A cosa mi riferisco? Purtroppo ci sono troppi casi. Ma voglio prendere in esame solo quelli più eclatanti, citati poc'anzi, che magari possono fare discutere maggiormente. 

Pochi anni fa, quando si parlava di Bastoni, c’era gente che blaterava di come si trattasse di una plusvalenza fittizia regalata all’Atalanta per una sorta di scambio di favori con Percassi. Oggi, viste le prestazioni del giovane italiano, si può sostenere che quelle persone parlassero solo per dar fiato alla bocca? L’ex Parma sta disputando – per età e personalità – una stagione pazzesca. Si è imposto totalmente nel mondo nerazzurro. Tant’è che oggi mina sempre di più la titolarità di un totem mondiale come Godin. Arrivato a Milano quasi nell’indifferenza generale, oggi è una certezza. Ma quasi non se ne parla.

Mentre nonostante le pessime prestazioni in campo Mathijs de Ligt continua ad essere considerato il miglior giovane – per non dire miglior difensore - della Serie A. Attenzione, voglio essere chiarissimo. Per me l’olandese ha davanti a sé una carriera più che florida e potrà diventare davvero un centrale di livello mondiale. Ma siccome non ho la sfera magica e il mio lavoro è quello di giudicare i fatti, e non quel che potenzialmente potrebbe essere, ad oggi mi sembra abbastanza chiaro come il suo acquisto sia stato un vero e proprio flop. Se paghi uno 70-80 milioni deve farti la differenza subito. Giocare come Cannavaro, Nesta, Materazzi. Altrimenti deve essere criticato, sempre con la possibilità di cambiare idea qualora le prestazioni in campo migliorino. Ma solo a queste condizioni. Invece non è così.

Mentre per Lukaku vale quasi il ragionamento opposto. Il belga, oltre che dare a tutti noi una lezione di civiltà per il tema razzismo, è uno degli uomini simboli dell’Inter Contiana. Segna, si sbatte, corre, gioca per la squadra. Ma se sbaglia anche solo un passaggio è soggetto alle critiche. Signori, mi spiace ma io non ci sto. Non si ragiona così. Altrimenti sua maestà Cristiano Ronaldo, quello pagato 100 milioni e che costa alla Juventus 60 milioni lordi a stagione, dovrebbe vincere a mani basse ogni partita di Serie A da solo e ipotecare la classifica cannonieri con un girone di anticipo.
Peccato però che su CR7 – altro atleta che per me è già entrato di diritto nella storia del calcio e che è un fuoriclasse assoluto - non si possa dire nulla. Come se fosse sbagliato, a prescindere, un appunto su di lui. Come quasi fosse reato criticarlo, come il suo compagno di squadra De Ligt.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 gennaio 2020 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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