Da una parte la forza degli avversari. Dall’altra demeriti propri – da sottolineare e dai quali imparare – oltre ad un po’ di sfiga unita ad errori arbitrali - vedi Inter-Parma col rigore non concesso su Perisic o il Derby di campionato dove manca un rosso enorme a Kessie - non hanno permesso ai nerazzurri di uscire dal campo, in determinate situazioni, con i tre punti. 

Adesso però, oltre ai normalissimi fattori citati e a quella mediatica pressione del vincere quasi a tutti i costi, si aggiunge un’ulteriore componente di difficoltà. Quella dell’eventuale vendita del pacchetto di maggioranza o di quello di minoranza della società. È inutile girarci intorno. Non conviene fare come gli struzzi, mettere la testa sotto la sabbia e sostenere che sia tutto nella normalità. O meglio, nella routine delle cose.

Le voci sulla trattativa in atto possono distrarre certamente l’ambiente. Fino addirittura a destabilizzarlo. E fondamentalmente la colpa non è di nessuno. Per quello che mi riguarda ritengo Suning un colosso internazionale che stava – anzi sta dato che la stagione è in corso – lavorando benissimo, con l’obiettivo reale e concreto di riportare la Beneamata ai fasti che le competono. Ma capisco anche che se la politica cinese di rilancio post economia non preveda il calcio, la famiglia Zhang non possa discostarsi dalle decisioni di una Nazione intera.

Considerazione del tutto personale: mi spiacerebbe se fosse così. I dati parlano chiaro: gli investimenti sono stati ingenti. E chi eventualmente prenderà il posto di Jindong, dovrà proseguire sulla strada tracciata per il successo. Come si dice: giocatori, allenatori e Presidenti passano, l’Inter resta.

E allora in attesa di novità sul fronte societario, ci si deve concentrare sul verde. Anche se, come esplicitato da Conte nel post Juventus alla Rai: “C’era un progetto che ad agosto si è interrotto”.

Il riferimento a temi extracalcistici è evidente. E allora che il mister salentino, insieme ai suoi ragazzi – nel titolo ho scritto Romelu perché lo ritengo leader e bomber dei nerazzurri – si compattino ulteriormente. E dimostrino di poter essere più forte di tutto e di tutti. Per una frase fatta che di solito riempie giornali e trasmissioni televisive. Ma che per il momento fotografa la realtà meneghina.

E a tal proposito immagino avrete già visto le immagini girate prima della partenza per Firenze. Se non lo avete fatto, vi esorto a dare un’occhiata. Bastoni scherza con Skriniar, Hakimi fa “una finta” ad un giovane cronista in modo super scherzoso, gli altri atleti ringraziano per i cori ricevuti.

Buonumore tangibile, non solo apparenza. Per atleti carichi che dovranno riversare sul verde la propria voglia di far risultato. 

Per una squadra forte, di certo non invincibile, che a volte non raggiunge l’obiettivo per colpe proprie, altre per quelle altrui. Con tutti i tesserati che dovranno essere bravi a non ascoltare la miriade di voci su ogni tipo di argomento provenienti dall’esterno. Anche perché non è detto assolutamente che sia tutto vero, anzi…

Solo così si potrà (provare a) conquistare lo Scudetto, non avere rimorsi e concludere, almeno in parte, quel progetto iniziato con i migliori auspici tempo fa.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 febbraio 2021 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print