A Trieste contro il Cagliari l'Inter meritava di vincere la partita. Su questo non ci sono dubbi. Ma se non l'ha vinta, a mio avviso non deve appellarsi alla sfortuna, oggettivamente presente in occasione della deviazione di Rolando sul tiro senza pretese di Nainggolan. Una squadra che vuole pensare in grande, deve fare mea culpa nello specifico. La banda Mazzarri conferma di essere Squadra, non cede alla stanchezza per aver giocato solo 72 ore prima con la Fiorentina, i nuovi innesti recitano a memoria il copione proposto dal Mister, riescono a volare anche su un campo infame, tengono costantemente sulla difensiva un avversario tradizionalmente ostico come il Cagliari, passano finalmente in vantaggio a un quarto d'ora dalla fine. Si era così materializzata, non per un colpo di fortuna, ma grazie alla prestazione, la possibilità di conquistare altri tre punti che avrebbero proiettato la Beneamata a braccetto con Juventus e Napoli, le grandi favorite per lo scudetto e a soli due punti dalla Roma capo classifica, ma prossima avversaria sabato nel catino bollente del Meazza.

Metabolizzato tutto questo, mai e poi mai si sarebbe dovuto permettere al Cagliari di venire, per la prima volta in partita, a cercare di entrarti dentro casa. Perché, invece di stare nell'area avversaria a cercare il gol del game over, si è rinculati senza però fare pressione sul forte centrocampista indonesiano? La conferma che  l'Inter di Mazzari sia forte la si è avuta  nei 7 minuti finali, quando i nerazzurri hanno costruito senza troppa fatica altre due occasioni per tornare in vantaggio. E allora la rabbia aumenta, ora i punti di distacco dalla Roma sono 4, sfumata la possibilità del sorpasso. Non imprecare contro la sfortuna dunque, ma lavorare ancora più intensamente su certi dettagli che fanno la differenza. A mio avviso la pensa così anche Mazzarri. Il campionato è più aperto di quanto non si potesse immaginare alla vigilia e quest'Inter ha tutte le carte in regola per tentare di vincerlo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 02 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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