"Le prime gare non sono andate come si sperava. Ma all’esordio ci stava un po’ di difficoltà. Giocare al Mondiale non è mai facile. Per tutta la difesa è il primo, se escludiamo il portiere Romero. Invece alla seconda ditemi chi si aspettava una partita del genere dell’Iran? Sono stati bravissimi a chiudere gli spazi, l’Argentina non riusciva a entrare. In contropiede poi sono stati pericolosi". Così Javier Zanetti spiega alla Gazzetta dello Sport le sue impressioni sulla Seleccion. "E’ il Mondiale di Messi? Sembra proprio di sì. E me lo auguro. Ha preso la squadra sulle spalle nel momento del bisogno. Solo i super campioni lo sanno fare. E’ un leader assoluto di questo gruppo. Al di là delle polemiche sul modulo, questo gruppo è molto unito. Dopo la gara con la Bosnia avranno parlato tra loro di come risolvere i problemi. Ma decide l’allenatore come giocare. Io lo conosco bene. Nel ’94, quando ho esordito, lui era il terzo di Passarella. S’intende di calcio e anche se è molto tranquillo, ha grande personalità. E Messi è intelligente, figurati se in un Mondiale va a mettere zizzania". In Germania era baby, ma anche nel 2010 non ha inciso. Perché? "Già si conosceva il suo enorme talento ma era ancora giovane e doveva maturare. In questi ultimi 3-4 anni è cresciuto tantissimo e ora è il capitano e si prende più responsabilità. Per questo può essere il suo Mondiale". 

Sezione: Dalla Russia / Data: Mar 24 giugno 2014 alle 10:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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