Si apre con un pareggio sul campo del Torino di Giampiero Ventura il campionato 2014/15 dell'Inter, quello che dovrebbe riportare la squadra di Mazzarri nelle zone nobili della classifica. Il pareggio dell'Olimpico, però, lascia l'amaro in bocca ai tifosi nerazzurri, per la poca mole di gioco espressa dagli uomini di Mazzarri e per le solite mancanze arbitrali che condiscono molte gare dell'Inter. Andiamo allora a vedere i principali dati statistici di questa gara e non solo con il primo appuntamento stagionale dello “Zero a Dieci”.
ZERO – I tiri nello specchio della porta da parte di Mauro Icardi. Dopo essersi caricato in più occasioni nella scorsa stagione l'attacco dell'Inter sulle spalle e dopo aver destato ottime sensazioni nelle prime uscite stagionali, il rosarino, lasciato troppo solo in balia dei marcatori granata, non riesce ad impensierire nemmeno una volta Padelli, eccezion fatta per il gol annullato per suo offside.
UNO – Nelle ultime cinque gare di campionato gli uomini di Mazzarri sono riusciti a vincere solo un match, quello con la Lazio nella sera dell'addio di Zanetti. Il dato di per sé è poco rilevante perché l'ultima parte della scorsa stagione all'Inter serviva solo per conservare il 5° posto e rendere onorevole il proprio campionato, ma quest'anno, se come dice capitan Ranocchia, l'obiettivo è vincerle tutte, bisogna invertire la tendenza.
DUE – I minuti che sono serviti a Yann M'Vila per scagliare un tiro verso la porta di Padelli, peccato che, però, il francese non sia riuscito ad entrare nel vivo della manovra tanto da essere sostituito da Mazzarri per lasciar spazio a Daniel Osvaldo.
TRE – Le parate di Handanovic in questa partita, di cui una sola fra i pali, vale a dire il rigore. Sebbene sia stato poco impegnato a livello numerico, lo sloveno si è dimostrato nuovamente decisivo per i nerazzurri come più volte è accaduto dal suo arrivo all'Inter, non solo ai fini del risultato, ma anche per trasmettere sicurezza al reparto con le sue uscite aeree.
QUATTRO – I palloni recuperati dal Pitbull Medel. Alla sua prima in maglia nerazzurra il cileno ha dimostrato, in parte, quali sono le sue caratteristiche di gioco rendendosi molto utile in fase di non possesso per far ripartire poi la squadra attraverso i piedi buoni di Kovacic, Hernanes e M'Vila. Le sue caratteristiche, però, torneranno molto utili contro squadre che non aspetteranno nella trequarti per poi ripartire, ma contro quelle compagini che proveranno a imporre il proprio gioco.
CINQUE – Le gare in cui l'Inter non subisce un gol dal Torino quando affrontato alla prima di campionato. Vero, il risultato dell'Olimpico non era quello auspicato, ma il fatto che la difesa abbia saputo reggere l'urto dell'attacco della squadra di Ventura fa ben sperare per il prosieguo della stagione, considerando che nella parte finale dello scorso campionato era venuta meno facendo storcere il naso a molti.
SEI – I tiri concessi dall'Inter dall'interno dell'area di rigore agli avversari. Solo uno di questi sei era diretto verso la porta, il rigore, ma concedere così tante chance da dentro i sedici metri agli avversari potrebbe essere dannoso quando contro si avranno attacchi di caratura ben diversa da Quagliarella & Co., con il dovuto rispetto per gli attaccanti granata.
SETTE – Il numero di colui che ha dato una svolta positiva al match dei nerazzurri, Pablo Daniel Osvaldo. Galvanizzato dalla convocazione di Conte, l'italiano si è messo in luce creando molte occasioni e facendo rimpiangere la sua assenza dal primo minuto, giustificata però dalla mancanza di condizione dell'ex Juve che era reduce da qualche acciacco dopo il bel match disputato contro lo Stjarnan in Europa League.
OTTO – I minuti, compreso il recupero, che Mazzarri ha dato a Yuto Nagatomo, autore del primo gol in campionato dell'Inter nella passata stagione. In una serata in cui Dodò non sembrava al meglio, non riuscendo a seguire i dettami tattici dell'allenatore toscano, la mancanza di condizione del giapponese, reduce dal mondiale, si è rivelata un problema per l'Inter e per il suo gioco basato sugli esterni. Come dimostrano i cambi, entrambi i brasiliani hanno dato tutto quello che avevano e avere Nagatomo per più di 8 minuti, magari, sarebbe stato meglio per il gioco dell'Inter, soprattutto in fase offensiva.
NOVE – I falli subiti dall'Inter. Dei 19 totali, i granata ne hanno commessi solo 9, uno in meno dell'Inter. Questo potrebbe far pensare ad una partita tutto sommato corretta, ma qualche piccola scorrettezza del Torino non è stata ravvisata dall'arbitro Doveri, non di certo impeccabile. Su tutti manca il fallo da rigore non dato ad Icardi e una serie di interventi da tergo sempre ai danni dell'argentino che negli altri match di giornata, invece, sono stati ravvisati e segnalati.
DIECI – Quello che è mancato più di tutti stasera, dopo la prestazione monstre di giovedì è Mateo Kovacic. Dal giovane croato ci si attende sempre qualcosa di più rispetto agli altri, ma questa sera ha passato più tempo a pestarsi i piedi con Hernanes che a provare ad imbeccare Icardi, e poi Osvaldo, o cercare la porta, cosa che ha fatto una sola volta con scarsi risultati.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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