Sono tanti i protagonisti che quest'oggi hanno deciso di raccontare quanto accaduto dieci anni fa esatti, con la finale di Champions vinta dall'Inter contro il Bayern Monaco, culmine positivo di un'annata terminata con un triplo trionfo. "Non lo farà più nessuno", dice Dejan Stankovic a La Repubblica

Il serbo racconta di quanto vide la Coppa subito dopo la partita. "La guardavo e piangevo, era troppo bella", dice. Delle parole di Mourinho nel pre-partita. "Le finali sono fatte per essere vinte. Entrate e vincete. Non aggiunse altro. Molti di noi erano grandi, all’ultima occasione. Io andavo per i 32 anni. Venivamo da tutto il mondo, eravamo lì per un motivo. Fra noi c’erano sette o otto capitani delle proprie nazionali. Personalità forti, un gruppo pesante. Lo avevamo dimostrato dopo la sconfitta contro il Catania, a marzo. Mourinho era furioso. Lo ascoltammo in silenzio, poi parlammo fra noi. Nessuno alzò la voce, non sprecammo una parola. Tre giorni dopo contro il Chelsea in Champions giocammo la partita perfetta".

Tanti altri i ricordi, gli elogi per Moratti ("Nessuno ama una squadra come lui ama l’Inter"), la sofferenza "mostruosa, eccessiva" di Barcellona. "Sarei voluto entrare, menare, fare tutto. Dopo il gol di Piqué scesi negli spogliatoi, mi chiusi in bagno. Guardavo sull’orologio i secondi che non passavano mai, ero al pianto. Al boato del gol annullato a Krkic, persi i sensi". 

Quindi un sogno: allenare l'Inter. ""E' casa mia. E sono contento che Inter e Lazio siano lì su in classifica. Ne ho parlato con Mihajlovic. Se da Mancini ho imparato il lavoro sul campo, e da Mourinho la determinazione, Sinisa mi ha insegnato a non mollare".

VIDEO - ACCADDE OGGI - DIECI ANNI FA IL TRIONFO DI MADRID

Sezione: Copertina / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 10:10
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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