Le parole di Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno allarmato tutto il mondo del calcio italiano e suscitato un vespaio di polemiche. "Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Sento parlare di controlli da effettuare enne volte sui giocatori con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata... Se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. La mia è un’opinione personale, ma credo che il Comitato tecnico-scientifico condivida questa posizione. Poi deciderà la politica". Dichiarazioni che hanno fatto riemergere anche la frattura all'interno della Serie A tra chi vuole ripartire e chi intende chiuderla qui.

La Figc lo sa bene: l'obiettivo è ripartire e il tentativo di salvare la stagione non è agganciato alla partenza il 31 maggio o il 7 giugno. Come spiega la Gazzetta dello Sport, i tempi potrebbero essere più lunghi, tanto che qualche tempo fa lo stesso Gabriele Gravina aveva parlato addirittura di settembre-ottobre per la fine del campionato. Domani la commissione Figc proverà a disegnare il percorso. Si parte dalla sanificazione degli impianti e dai tamponi. Poi ci sarà da discutere sul ritiro previsto per le varie squadre, le situazioni da gestire negli spazi chiusi come lo spogliatoio e tanto altro. Domani, nella riunione in programma, si inizierà a parlare del protocollo. Ma siamo ancora lontani dalla definizione finale.

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Sezione: Copertina / Data: Mar 14 aprile 2020 alle 08:50 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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