Partita matta. Così Fabio Capello definisce il derby d'Italia andato in scena ieri sera all'Allianz Stadium, vinto dalla Juve per 4-3 sull'Inter grazie ad una bordata di Vasilije Adzic al 91esimo. Capello che per la Gazzetta dello Sport analizza i vari spunti proposti dalla gara, partendo dalla questione legata ai portieri: "Si parla sempre di portieri che devono essere bravi a giocare con i piedi, che devono essere in grado di impostare il gioco. Ieri, invece, il mio amico Dino Zoff qualche dubbio l’avrà avuto guardando i suoi ex colleghi di Juventus e Inter. Guardiola adesso l’ha capito bene: c’è bisogno di un portiere che prima di tutto pari e che poi giochi. Il derby d’Italia ci ha divertiti, l’aspetto sorprendente è che la Juventus si era messa a giocare in difesa con un pullman piazzato davanti alla porta: ha confermato di avere una retroguardia molto valida e quindi su questa base si pensava che non fosse battibile. E invece è stata battuta prima con due tiri da fuori area e poi su gioco aereo. Peraltro si sfidavano due squadre forti sul gioco aereo ed entrambe hanno subito una rete di testa: insomma, sono state ribaltate tutte le analisi, tra difese forti poi battute e specialisti del gioco aereo che prendono gol così".

Sia la Juventus che l’Inter, a detta dell'ex CT dell'Inghilterra, restano in corsa per lo scudetto, "anche se i nerazzurri hanno giocato con un possesso palla troppo lento e hanno dimostrato ancora una volta che ancora gli manca il giocatore che cercavano, quello capace di saltare l’uomo. La Juventus ha invece dimostrato umiltà, ha lottato e si è sacrificata, con le sostituzioni di Tudor che hanno dato esiti positivi come d’altronde anche quelle di Cristian Chivu, bravi tutti e due in questo. Come sempre queste partite vengono poi decise da giocate che uno fatica anche solo a pensarle. Prendiamo come esempio il gol di Adzic: Sommer nemmeno si aspettava un tiro da quella parte, perché lui stoppa la palla, fa due passi e calcia senza far vedere che sta tirando, senza rincorsa, e così ruba il tempo al portiere. E pure il secondo gol di Hakan Calhanoglu, con quello stop di petto favoloso… Ieri sera abbiamo visto dei gesti tecnici che valeva la pena ammirare. In certi momenti la partita è stata noiosa, con tanto possesso palla, ma grazie a questi acuti ne è valsa davvero la pena guardare il derby d’Italia. Ecco, è stato un po’ come attendere l’acuto quando vai a sentire l’opera: ieri gli acuti sono arrivati con gol davvero di grande livello".

Capello chiude la sua analisi sui nerazzurri così: "All’Inter di Chivu manca l’uomo che dribbla, se non Federico Dimarco che può farlo grazie alla sua velocità e alla proprietà balistica. E chissà chi ha esultato ieri sera… Lilian Thuram è ancora juventino e i suoi due figli hanno segnato entrambi, anche se Marcus non ha esultato pur non essendo mai stato bianconero: a Torino ci ha solo abitato, proprio quando c’ero io ad allenare il padre. Nei nerazzurri Lautaro Martinez mi è sembrato stanco: ha dato quello che poteva dopo il volo transoceanico. Male i portieri, mentre si vedeva che Calhanoglu aveva dentro un po’ di rabbia con tutti quei tiri tentati. L’Inter in parte ha ritrovato la squadra, però Chivu si trova a ripartire quasi da zero, da due sconfitte. Mentre la Juventus ha capito che può puntare allo Scudetto, l’Inter deve assolutamente recuperare la mentalità vincente: già da martedì, visto che c’è subito la Champions League". 

Sezione: Copertina / Data: Dom 14 settembre 2025 alle 14:45
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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