33 candeline. Soffiate tra amarezza e rimpianti. Questo, il compleanno di Diego Forlan, che oggi compie appunto 33 anni. Nel giorno del compleanno, si sa, ognuno di noi traccia un bilancio della sua vita, di quello che è stato e di quello che sarà. Oggi, se Forlan si guarda dentro, vede i suoi mesi all'Inter e il suo futuro, lontano da Milano. Sarà ricordato come una meteora, un bidone, un pacco, un flop. Chi più ne ha più ne metta.

Sembra incredibile, se pensiamo chi era Diego Forlan. Miglior giocatore del Mondiale 2010, vincitore della Copa America l'anno dopo, autore di una doppietta nella finale di Europa League, due volte Scarpa d'Oro davanti a Samuel Eto'o. Un campione, vero. Non solo per le straordinarie giocate, ma anche per quanto faceva fuori dal campo. E' possibile che un giocatore del genere sia ricordato dai tifosi nerazzurri come uno dei più grandi flop degli ultimi anni? Sì, è possibile. Il perché bisognerebbe chiederlo a lui. Il perché di questa stagione fallimentare. Più grandi sono le aspettative, più grande è la delusione. Forlan arriva all'Inter ed è considerato un campione. Soprattutto, deve sostituire Samuel Eto'o. Ed è stato stritolato da questo azzardato paragone. Eredità pesante, ma soprattutto infortuni, ruolo e motivazioni. Tre cause per un flop.

Gli infortuni di Forlan in questa stagione sono tanti. Il primo soprattutto lo tiene fuori per un paio di mesi ed è forse quello decisivo per mettere la stagione in salita. Prima di allora, il Cacha non aveva fatto male. Anche se l'esclusione forzata dalla Champions League aveva pesato, dal punto di vista psicologico. Gli infortuni si sono ripetuti nel corso della stagione, impedendoli in alcuni frangenti di avere una condizione accettabile. A tutti questi problemi, si sono aggiunti casi veri o presunti. Il rifiuto di entrare in campo è il più celebre. Quando Forlan non si è sentito di entrare per giocare esterno sinistro.

Sul ruolo di Forlan l'errore è stato in partenza. L'Inter non doveva comprarlo, non per sostituire Eto'o. Forlan è sempre stato una prima punta, ruolo che all'Inter avevano già Milito e Pazzini. E da prima punta non ha mai giocato. Può giocare anche da seconda punta, al limite da ala e trequartista. Tutte posizioni in cui ha comunque deluso, facendo vedere solo rarissimi sprazzi del suo talento. Talento che è stato affondato dalle motivazioni. Guardi Forlan in campo e vedi un giocatore a fine carriera, che ha già dato il meglio. E che non ha quella voglia di mettersi in mostra. E allora è meglio dirsi addio. Forlan lascerà l'Inter, per andare alla ricerca di nuove sfide. Ha capito, forse, che non può più giocare ad altissimi livelli. Potrebbe andare in Brasile, l'Atletico Mineiro è una delle ipotesi. Gli interisti lo salutano senza patemi. Ma con un rimpianto: peccato non averlo visto prima in maglia nerazzurra. Quando era un campione, non un giocatore sul viale del tramonto. Però, bisognerebbe chiedergli: dov'è finito quel Forlan?

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Sab 19 maggio 2012 alle 17:03
Autore: Guglielmo Cannavale
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