Nella Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio) sarebbe stato davvero disdicevole se ci si fosse abbandonati ad una qualche abbuffata: pur in ambiti non culinari. Cosicché i nerazzurri che, a differenza di altri rivali, hanno dato dimostrazione di conoscere stile ed osservanza, all'insegna del "W la frugalità" si sono adeguati volentieri al mantra di giornata, incamerando i 3 punti del derby grazie ad uno "scarto" minimo di reti. Anche se, del tutto inopinatamente, un Tatarusanu in versione Carnesecchi (tanto per restare in tema mangereccio...) c'ha messo molto del suo.
Sulla barricata, pardon, sulla tavolata opposta,gli altri commensali cittadini parevano del tutto ignari di particolari ricorrenze del calendario, mentre invece le avanguardie social trasudavano un certo pessimismo cosmico. A tal punto che, nell'imminenza del calcio d'inizio della stracittadina milanese c'era la più che fondata sensazione che la Curva Sud Milano - in un rigurgito di inusitata consapevolezza - potesse prodursi in una clamorosa pañolada preventiva. Una sorta di declinazione milanista del famoso monito: "Non sparate sulla croce rosso...nera". Non foss'altro perché il Milan delle ultime uscite (in qualsiasi modo le si vogliano intendere...), sempre più derelitto e perforato, si sarebbe presentato al derby nelle peggiori condizioni di organico possibili. Ossia privato per 3/4 - tralasciando gli habitué cronici dell'infermeria come Ibrahimovic e Florenzi - della spina dorsale della formazione titolare: il portiere (Maignan), il centrale di difesa (Tomori) e quello "pensante" di centrocampo (Bennacer).
Come ciò già non bastasse, nella lunga vigilia della stracittadina si era pure sparsa la leggenda metropolitana secondo la quale i principali luoghi di culto di Milano città fossero stati presi d'assalto da nugoli di fedeli rossoneri. Evidentemente tutti convertiti dell'ultima ora e pertanto spronati ad affollare chiese ed oratori, evitando di frequentare solo i cenacoli (di preghiera): ma per mere questioni logistiche... Chi dunque partecipando alla funzione religiosa del sabato sera, chi alla prima messa della domenica mattina o ancora - gli immancabili ritardatari - solo all'omelia vespertina del giorno festivo... Tutti intenti, con somma ipocrisia, ad elevare lodi e ad accendere ceri votivi onde raccomandare al Santissimo, almeno per 24 ore, la salute psicofisica del loro unico centravanti affidabile: Olivier Giroud. Ché, con tutta evidenza, non ci sarebbe stato proprio da fidarsi di Origi e dei suoi primi fuorvianti prodigi (mi si perdoni la digressione "poetica" in rima...). Si vociferava infatti che il cremonese Okereke - già la scorsa domenica - avesse prontamente rinfacciato al collega belga l'appropriazione indebita del suo copyright balistico esibito proprio contro l'Inter... Poveri diavoli: devoti un tanto al kg ed ora pure plagiatori impuniti!
Secondo invece una narrazione parallela, altri appassionati rossoneri - più prosaicamente attaccati alla teoria dei "corsi e ricorsi storici" di Giambattista Vico - avrebbero confidato sul fatto che il derby di ritorno si trovasse calendarizzato proprio alla stessa data di quello - per loro gaudente - del 5 febbraio dello scorso anno. Pertanto con un esito tale da aggiungersi - secondo i loro auspici - alle altre coincidenze pallonare favorevoli già maturate nella stagione corrente: tipo l'Argentina "campeon mundial", il Napoli (quasi) scudettato e la Cremonese qualificata alle semifinali di Coppa Italia, esattamente come 36 anni fa. Solo che le giravolte di Giroud non sempre sortiscono sulla ruota rossonera di Milano. E poi nessuno della controparte - nemmeno il più oltranzista degli appassionati - avrebbe osato immaginare che Pioli si inventasse di mettersi a specchio col collega nerazzurro, adottando il suo stesso modulo tattico proprio con un derby alle porte. Con la conseguente rinuncia iniziale al suo giocatore fin qui più decisivo, Leao, e la titolarità assegnata a quel parvenu di Origi.
Ed è stato così che, dopo quasi 150 partite (fonte Transfermarkt) impostate sul registro del 4-2-3-1, il tanto decantato Pioli, ma in versione pusillanime che manco don Abbondio - adesso anche il suo mentore Sacchi pare essersi ravveduto... - si è consegnato anima e corpo alle folate nerazzurre con un improvvisato schieramento 3-5-2: che poi, in realtà, si è rivelato un autentico fortino da 5-3-2. Allorché tutti gli addetti ai lavori avevano invece pronosticato un modulo meno snaturante come il 4-3-3. Ossia la disposizione tattica che aveva accompagnato le prime partite del tecnico emiliano sulla panchina rossonera nell'autunno del 2019. Solo che i risultati deficitari dell'epoca lo avevano presto indotto (salvo un breve ma proficuo interregno del 4-4-2) a chiudere gli esperimenti tattici convertendosi definitivamente al predetto 4-2-3-1. Decisione presa proprio in concomitanza con la sua 1a stracittadina milanese, vinta in rimonta dai nerazzurri di Conte per 4-2 il 9 febbraio 2020. Ora non è dato sapere se a Pioli verrà data l'opportunità di reiterare un modulo speculare a quello di Simone Inzaghi oppure se verrà messo in condizioni di non arrecare altro danno alla causa rossonera attraverso l'esonero. Incombenze loro!
Piuttosto, dovendo chiudere per forza tutta questa lunga babilonia di aneddoti sarcastici - più o meno veritieri - sulle (mancate) "sorti magnifiche e progressive" dei rossoneri, restererebbe solo da verificare se vi sarà un'eventuale appendice del derby anche fra i conduttori di punta di Mediaset. Ad esempio il milanista Gerry Scotti potrebbe dare testimonianza di grande autoironia (altri la chiamerebbero "onestà intellettuale"...) provando a convincere Piersilvio suo a interrompere almeno per una puntata il programma preserale di giochi dell'interista Paolo Bonolis (Avanti un altro...). Giusto per far posto a un'edizione speciale del suo "Caduta libera", titolo più che mai in linea con le più recenti vicissitudini di Casa Milan. Naturalmente convocando come special guest tutta la comitiva rossonera capeggiata da Pioli nelle ovvie vesti di campione uscente... Problemi tecnici di diretta televisiva non ce ne dovrebbero proprio essere, visto che le puntate del programma di Bonolis sono state palesemente registrate nel periodo estivo: lo si evincerebbe dal look tutt'altro che "castigato" delle concorrenti e da quello parimenti smanicato degli omologhi maschili.
Ma a Cologno Monzese pare che la "trasparenza" sia d'obbligo solo per gli indumenti delle presenze femminili in studio, ma non faccia proprio parte della linea editoriale di quel gruppo televisivo... Per caso, si è mai visto finora un qualche servizio de "Le Iene" o del cosiddetto tg satirico "Striscia la notizia" dedicato al cronico conflitto di interessi dell'impresario di Arcore?
Orlando Pan
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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