Si è appreso (malvolentieri?) da Repubblica che il presidente Marotta - condividendo in pieno l'ira e la frustrazione di Inzaghi per i torti arbitrali perpetrati ai danni dei nerazzurri a partire dallo scorso gennaio - vorrebbe fare il Diavolo a QUATTRO nel prossimo Consiglio Federale (ma, pare, senza farsi scrupolo di chiedere il preventivo avallo al 'toupet' più detestabile della Serie A o, in subordine, il beneplacito di AdL, il datore di lavoro di costui ancora per poco, nonché Sua Ingerenza che tutto (s)governa e (in)dispone). Almeno a fare eco alla novella scaramantica sul numero '4' che Luigi Garlando aveva cucito addosso al tecnico partenopeo per la sua rubrica 'La sveglia' sulla rosea dello scorso giovedì. "Ma non servirebbe più, caro Beppe - suggerimento spassionato dello scrivente - 'fare il diavolo a 4'! Almeno nell'accezione rossonera. Nel senso che i dirimpettai - giocando d'anticipo - avevano già provveduto da soli a mettersi nei guai, finendo con l'essere condannati in posizioni extraeuropee della classifica. Talmente periferiche che manco il PNNR dell'UE potrebbe arrivare a distribuire loro vivande ed altri generi di conforto. Sempre che - attraverso un altro (ed improvvido) progetto continentale - i potenziali soggetti interessati non siano disposti ad 'imbracciare le armi' e a partire per il fronte... Della serie: sono capezzali loro! Nonostante solo adesso, tra il dire ed il fare, si sia profilato il ds albanese Tare: ché, da attraversare, c'era sempre di mezzo un mare...

A parte gli sfottò in rima ai rossoneri, dopo l'ultima di campionato a Como ha fatto abbastanza rumore - senza peraltro provenire da un nemico dei nerazzurri, tutt'altro - un commento laconico di Cesc Fabregas sul sipario nerazzurro a questa Serie A: "Inter troppo forte, non so perché abbia perso lo scudetto (...)". Avanzerebbero giusto i suoi complimenti di pragmatica al tecnico salentino. Beata ingenuità (o presunta tale)! Una spiegazione al riguardo, appassionati e tifosi nerazzurri ce l'avrebbero. Senza per questo votarsi al complottismo più verace o paventarsi troppo nostalgici di pregresse 'fascinazioni'. Appena il minimo sindacale... Non può infatti che tornare a farsi sentire l'eco di certe parole divinatorie di un suo illustre collega iberico forse più perspicace (Mourinho), se non magari solo refrattario alla disonestà intellettuale o con meno peli sulla lingua: “Con il vostro silenzio avete costruito Calciopoli”.

In attesa dunque che l'assistente arbitrale Domenico Rocca possa dare seguito giudiziario alla lettera-denuncia inviata alla sua stessa categoria di appartenenza - configurandosi come una sorta di Nucini 2.0? - eventualmente utile per scoperchiare l'ennesimo scandalo pallonaro, non resterebbe che caldeggiare almeno un paio di aspettative. Rese attraverso delle domande non più differibili. La prima - dopo lo sviluppo in farsa della pellicola partenopea - non può che essere di estrazione cinematografica: l'Inter (NON) balla coi lupi, ma riuscirà mai a riscattarsi come "Alzata con pugno"? Società e dirigenza nerazzurre sarebbero dunque chiamate a scendere in campo con ancora maggior autorevolezza o - se già non l'hanno fatto - a difendere i propri interessi con strumenti che risultino almeno più mediaticamente percettibili. Giusto per far ingoiare al mittente accuse gratuite tipo "Marotta League" e, soprattutto, per contribuire a squarciare i troppi coni d'ombra che starebbero alla base di un uso abominevole delle nuove tecnologie e sulla conservazione delle relative prove documentali, sia in forma video che audio. Insomma, parimenti alla reazione, pur manesca, di quella donna bianca adottata dai nativi americani nel film poc'anzi evocato, stufa di essere stata per troppo tempo la destinataria di "brutte cose e parole" e soprusi assortiti. E, non a caso, ribattezzata "Alzata con pugno".

Il secondo quesito si rifà, invece, ad una escalation con una simbologia squisitamente culinaria che avrà il suo clou giusto nella serata di sabato prossimo: una cena luculliana a cui hanno dato adesione anche dei commensali con pari appetito. E pensare che, limitandosi alle ultime 2 tappe nerazzurre di approccio a cotanto evento gastronomico, tutto era iniziato dal felice esito del quarto di finale europeo contro il Bayern. Pur immaginando che quella stessa tavola - come lascito momentaneo - avesse procurato una qualche 'insufficienza gastrica' al tecnico nerazzurro. Magari per aver fatto propria un'espressione idiomatica tedesca carpita a Kalle Rummenigge, sconsolato per essere stato appena estromesso da quel banchetto: "Mir knurrt immer noch der Magen" (Mi brontola ancora lo stomaco). Peccato che la traduzione simultanea tra il bavarese ed il piacentino non dev'essere risultata proprio impeccabile. Vatti a fidare delle nuove implementazioni di Google Translate! Altrimenti non si spiegherebbe come i nerazzurri si fossero poi trovati ad ingurgitare - in rapida ed imprevista sequenza - ben 3 polpettoni avvelenati serviti dalle cucine da incubo di Bologna, Milan e Roma. Salvo, però, ristorarsi subito dopo banchettando fuori porta - sebbene pagando alla romana (3-3) - in una 'taberna' catalana comunque da 100 €, visto che il più noto ristorante gourmet era chiuso per lavori...

Diversamente da quello di San Siro, ove nemmeno una settimana dopo i nerazzurri stavano quasi per rifiutare la lauta mancia dai loro commensali tifosi, comunque grati per la degustazione di prelibate cene europee. Fintantoché non li hanno costretti a rimanere ancora a tavola con 2 succulente portate supplementari per riservare, invece, un 'ammazzaculés' finale ai soli convitati catalani... Ora - onde farglielo andare di traverso nella tavola già apparecchiata di Monaco - come diavolo si tradurrà 'dessert' in slang franco-qatariota?

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Lun 26 maggio 2025 alle 20:31
Autore: Redazione FcInterNews.it
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