Sul campo del Torino, alla ricerca di punti in chiave salvezza, l’Inter cerca l’ottava vittoria consecutiva. Antonio Conte, privo di Vidal e con Eriksen non al meglio, si affida a Gagliardini dal 1’, nel triangolo di centrocampo completato dai soliti Brozovic e Barella. Hakimi e Perisic gli esterni, Lautaro e Lukaku le due punte. Confermatissimo il terzetto difensivo davanti ad Handanovic. 3-5-2 anche per i granata di mister Nicola, con Verdi al fianco di Sanabria in attacco. Mandragora in cabina di regia, Baselli e Lukic mezzali. Vojvoda e Murru i ‘quinti’, Lyanco al centro della difesa, con Izzo e Bremer ai lati.
PRIMO TEMPO - Contro un Torino molto compatto e raccolto a protezione della propria area di rigore, i nerazzurri provano a rendersi immediatamente pericolosi dalle parti di Sirigu. Alzando anche la pressione - rispetto alle ultime uscite - sul primo possesso avversario. Barella, su costruzione dal fondo e non, affianca Lautaro e Lukaku nell’opposizione ai tre centrali granata (uscendo su Bremer), con la squadra ad accorciare in avanti. I padroni di casa faticano nell’uscire in palleggio, e l’Inter diventa sin da subito padrona del possesso. Avanzando soprattutto sul centro-destra e conquistando la metà campo avversaria. Verdi e Sanabria aspettano per vie centrali, Lukic scala su Skriniar, con Mandragora a stringere in zona palla. Murru osserva Hakimi, con Bremer pronto a staccarsi dalla linea difensiva e ostacolare gli inserimenti nerazzurri in zona trequarti. Il centrale di sinistra, cosi come Lyanco e Izzo, è molto reattivo anche nell’opposizione a Lautaro e Lukaku. E gli ospiti, dopo un primo sviluppo in ampiezza, faticano nel sorprendere l’ultima linea avversaria, con poco campo da attaccare. Le iniziative di Skriniar palla al piede e qualche cambio gioco, spesso alla ricerca dell’1vs1 di Perisic su Vojvoda, rappresentano le soluzioni in grado di accendere il paziente giro palla nerazzurro. Diverse imprecisioni tecniche, più volte nello step conclusivo delle proprie trame, aprono invece ai tentativi di ripartenza dei padroni di casa. Corta e aggressiva in avanti, trascinata dai tre difensori, la squadra di Conte non concede tuttavia molte opportunità, riconquistando - quasi sempre - velocemente il possesso. L’equilibrio del match, dato dall’ottima applicazione tattica dei protagonisti granata nel chiudere gli spazi alle transizioni ospiti, rischia di rompersi soltanto su situazioni di palla inattiva, con i padroni di casa più vicini al vantaggio. Al netto del predominio territoriale a tinte nerazzurre in evidenza per tutta la prima frazione. Brozo vicino a De Vrij per il palleggio iniziale, Skriniar e Bastoni ad avanzare nel ruolo di terzini, mezzali e ‘quinti’ molto alti, non si traducono per l’Inter nella costruzione efficace e costante di occasioni da gol. Con Lautaro e Lukaku, spalle alla porta nei pressi dell’area di rigore, ben limitati. Nel lavoro di sponda e nei tentativi di aprire spazi per i compagni. E le due squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-0.
SECONDO TEMPO - L’approccio delle due squadre alla seconda frazione ripercorre l’andamento dei primi 45’. Con l’Inter - in palleggio - riversata nella metà campo offensiva, e il Torino ad attenderla a ridosso degli ultimi 16 metri (dentro Linetty per Baselli al 49’). Sanabria e Verdi osservano stretti la doppia regia nerazzurra, costringendo De Vrij e Brozo a muovere la sfera in ampiezza, dalle parti di Skriniar o Bastoni. Mezzala, ‘quinto’ e ‘terzo’ di difesa assorbono le avanzate ospiti sulla corsia di riferimento, con Mandragora e compagni opposti a stringere, scalando nelle marcature e creando densità in zona palla. Gli uomini di Conte, impostando maggiormente sul centro-destra, provano a spostare velocemente la sfera da una parte all’altra del campo, ricercando i movimenti e gli inserimenti dell’esterno e del centrocampista sul lato debole. Trovando, tuttavia, poca qualità nelle giocate decisive, e pochissima profondità. Perisic e Gagliardini lasciano spazio a Young ed Eriksen, al 56’. Il danese, qualche minuto dopo, accompagna centralmente lo sviluppo della manovra sulla destra, impossessandosi di un pallone tra le linee e rendendolo immediatamente giocabile per le due punte. Lautaro, servito da Lukaku, conquista il rigore, e il belga trasforma. La reazione granata, caratterizzata da una pressione più alta e un atteggiamento - nelle due fasi - più coraggioso, concede campo alle transizioni ospiti, con Hakimi vicinissimo al raddoppio. Prima, però, di portare al calcio d’angolo dal quale nasce il pareggio firmato Sanabria al 70’ (poco dopo gli ingressi di Zaza e Ansaldi per Verdi e Murru). Sprecato il vantaggio, l’Inter riprende a manovrare nella trequarti offensiva, contro un Torino nuovamente solido e dal baricentro molto basso. Izzo, Lyanco e Bremer mostrano sempre grande determinazione nei duelli con Lukaku e Lautaro, complicando lo sviluppo finale delle pazienti e ampie trame nerazzurre. Skriniar, De Vrij e Bastoni, sempre a sostegno dell’azione, annullano i tentativi di ripartenza avversari, con l’Inter in pieno possesso della metà campo granata. Sono le giocate personali di Sanchez - subentrato a Brozovic all’80’ - e Lautaro a disegnare il gol del definitivo 1-2. Il cileno, trequartista ‘libero’ di muoversi tra le linee (Eriksen-Barella in mediana), crossa dal centro-destra, e il Toro svetta su Izzo, sorprendendo Sirigu con un colpo di testa perfetto. Darmian e Vecino (fuori Hakimi e Lautaro) riportano l’Inter al 3-5-2. Nicola, con Belotti e Gojak per Sanabria e Vojvoda, passa alla difesa a 4 per le speranze finali. Ma la Beneamata conquista altri tre punti. Trovando nei cambi e nelle giocate dei singoli le armi per andare oltre le difficoltà nell’affrontare difese chiuse.
VIDEO - NERAZZURLI - IL TORO INCORNA IL TORO E TRAMONTANA NON SI TIENE PIU'
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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