Grazie alla scelta di un’Inter più tattica, Leonardo raggiunge la finale di Roma. Scelte atipiche per un tecnico che vuole il gioco votato all’attacco come quello brasiliano, che ha schierato Eto’o esterno sinistro, Pazzini in attacco e Kharja come sostegno all’attaccante toscano. La difesa ha retto bene, soffrendo il giusto, battuta poi solo da un bel colpo di testa di Borriello.

Nel primo tempo la squadra si schiera con un atipico 4-4-2: Pazzini, punta centrale col compito di fare pressing sui portatori di palla giallorossi, viene assistito da Kharja che ha giocato più avanzato rispetto a Samuel Eto’o, più sacrificato rispetto al marocchino. Il camerunese s’impegna in chiusure difensive, divenendo schermo per Yuto Nagatomo. A centrocampo Cambiasso ha avuto il compito di impostare la manovra, Mariga di tamponare. Il keniota ha svolto un buon lavoro in fase di contenimento, cartina di tornasole del primo tempo nerazzurro. L’Inter, infatti, si è impegnata in maniera maggiore nella fase di difesa, restando bloccata e correndo pochi rischi, favorita anche da una Roma che ha lasciato Borriello in totale balìa dei centrali nerazzurri. L’ex Milan non ha trovato supporto in Menez, svogliato, e la difesa interista ha agito di conseguenza, limitandosi all’ordinaria amministrazione. Nella fase di costruzione la squadra però è apparsa lenta, con la difesa romana pronta a compattarsi. Kharja non ha i tempi di gioco dei vari Sneijder e Stankovic, le cui assenze si sono fatte sentire.

Nella ripresa le squadre si sbilanciano: Montella opta per Greco che sostituisce Pizzarro, poi Vucinic per Simplicio, con la Roma che si schiera col 4-3-3. I giallorossi si aprono e l’Inter passa in vantaggio con una rapida ripartenza innescata da Kharja e chiusa da Eto’o. La Roma cerca di reagire, l’Inter riparte. Leonardo cambia Pazzini con Milito e toglie Kharja per Thiago Motta, in maniera tale da tenere palla in attacco e gestire meglio a centrocampo. Ma la squadra si è seduta sul vantaggio e la Roma ha preso fiducia fino ad arrivare al pareggio con Borriello. L’Inter però ha retto bene il finale, gestendo i ritmi e non soffrendo.
 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Gio 12 maggio 2011 alle 09:19
Autore: Alberto Casavecchia
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