L’Inter ieri sera affrontava il Bologna a San Siro per ritrovare 3 punti fondamentali nella corsa Europa. Arriva invece l’ennesimo pareggio, che sa di sconfitta davanti al presidente Thohir. 

Mazzarri sceglie ancora il 3-4-2-1 e scombina le carte, mandando in panchina Kovacic e affidandosi ad Alvarez a supporto delle punte. In difesa rientra Ranocchia, che completa il trio con Rolando e Juan. In mezzo Cambiasso e Hernanes si piazzano davanti alla difesa, con D’Ambrosio e Nagatomo sugli esterni. Davanti Palacio e Ricky alle spalle di Icardi, confermato. 

Ballardini schiera i suoi specularmente con un 3-5-1-1. In difesa Natali e Antonsson danno esperienza, con il nerazzurro Khrin si piazza davanti alla difesa e Kone a svariare alle spalle della sorpresa Cristaldo. Sugli esterni si punta sulla voglia di Garics e Cech, la vera novità. 

La gara inizia con ritmi soporiferi e le squadre che si studiano. Al primo affondo dell’Inter, con D’Ambrosio che sposta l’azione da destra a sinistra va in gol Icardi su cross di Nagatomo. La reazione rossoblu praticamente non c’è, con i nerazzurri che prendono fiducia e Cambiasso che sale in cattedra, smistando palloni a destra e sinistra. Gli uomini di Ballardini provano a ripartire, ma il pressing alto dell’Inter è fruttuoso (la squadra ospite pericolosa solo su calcio da fermo). Juan si fa male e Mazzarri è costretto ad inserire Samuel, che si piazza in mezzo, con Rolando a sinistra e Ranocchia spostato a destra. In un momento di controllo assoluto, il Bologna pareggia, con Nagatomo saltato da Garics e Handa che si salva in un primo momento su Christodulopolos, ma non sul tiro da fuori di Pazienza. L’Inter reagisce, lavorando bene sugli esterni e piazzandosi stabilmente in area (anche perché la mira nei tiri da fuori non è precisa), ma si espone al contropiede avversario. 

La ripresa inizia con gli stessi 22 in campo, ma il Bologna rientra con il piglio giusto. Se Alvarez porta troppo palla, D’Ambrosio finalmente spinge e porta superiorità numerica sull’out destro (cross non raccolto dai compagni). Mazzarri al minuto 52 cambia, dentro Kovacic proprio per D’Ambrosio, si passa al 3-5-2, con Nagatomo che va a prendere il posto dell'italiano e Alvarez a sinistra. I nerazzurri tengono il possesso della sfera, ma il gioco non convince, mancano idee e i passaggi sono spesso prevedibili e orizzontali (sono invece gli ospiti a impensierire in contropiede), con il tecnico che chiede proprio al croato di inventare. E’ l’ex Dinamo Zagabria a dare vivacità in mezzo, scambiando con Hernanes, che serve un ottimo assist Icardi e il gol del 2-1 è semplicemente sontuoso. Ballardini si gioca la carta Acquafresca per Krhin, con uno schieramento decisamente più offensivo, dando peso all’attacco. E il pareggio di Kone arriva subito, cross in area e pasticcio della retroguardia interista (Cambiasso e Rolando inguadrabili). Anche Mazzarri allora le prova tutte, con Milito al posto di Cambiasso, passando a un offensivo 3-4-3. E’ ancora Kovacic a inventare in verticale per Icardi, con Palacio che guadagna il rigore (Curci para su Milito). L’ultima mossa Bologna per difendere il risultato è Perez per Kone, col centrocampo più coperto. Ranocchia invece va a fare la punta, ma sono i rossoblu a sfiorare il gol beffa allo scadere (Handa recupera su un suo errore).

Ennesima prestazione in chiaroscuro, a strappi. L’Inter parte bene, ma non dà mai la sensazione di solidità. I gol vengono subiti con troppa facilità e spesso con ingenuità lampanti. Kovacic è la chiave per dare verve e verticalità alla manovra, Icardi è perfetto, vestendosi da goleador, cecchino da lontano e generoso nella protezione del pallone. Il Bologna resta poca cosa, ma l’Inter sembra volersi complicare spesso la vita da sola. Gli esterni e Alvarez sono in un momento no e i cross sono spesso sballati. L’Inter si infila in un tunnel nero, da cui sembra davvero non riuscire ad uscire. E L’Europa ora traballa...
 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 06 aprile 2014 alle 00:10
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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