"Gentile Redazione, si può tirare davvero un sospiro di sollievo: la versione pallonara della A35 - l'autostrada meglio nota come BRE-BE-MI - non s'ha da fare. Resterà solo un incubo di mezza estate per tanti appassionati e tifosi nerazzurri. Pertanto asfaltatori, bitumatori e cementificatori seriali si mettano pure l'animo in pace... L'ardito parallelo nascerebbe dall'irrefrenabile fantasia del sottoscritto - di cui provo umilmente a chiedere venia - nel senso che quell'autostrada lombarda, mettendo in comunicazione le città di Brescia, Bergamo e Milano - da cui, appunto, la sigla BRE-BE-MI - sarebbe risultata quasi del tutto sovrapponibile all'acronimo della "scampata" nuova difesa nerazzurra: la BRE(mer)-BA(stoni)-MI(lenkovic). Con buona pace di De Vrij, ma soprattutto di Skriniar (toccando ferro)... Vabbé, la versione interista avrebbe "difettato" della 'A' di BAstoni - non riconducibile a BErgamo - ma poi non è forse vero che AB95 si era fatto una decennale trafila nel settore giovanile dell'Atalanta? Allora, mica si può sempre star lì a guardare troppo per il sottile; così come non sottacere di aver rischiato di far saltare la mosca al naso a qualche "purista" della tattica solo perché la sequenza delle matrici anagrafiche dei giocatori in oggetto non avrebbe rispecchiato la corretta disposizione in campo - da dx a sx - dei 3 difensori Milenkovic, Bremer e Bastoni. E poi, cribbio (con licenza "silviana" imprecando), chi mi ripagherebbe di cotanta personale spremitura di meningi?! Non si mancherà dunque di ringraziare - e già solo a scriverlo mi viene la nausea - certi figuri sabaudi che hanno deciso di strapagare Bremer, con sommo gaudio del patron granata Cairo, così come di gratificare (ma in che modo?) la pazienza infinita del difensore serbo viola, novello Penelope a sua insaputa nonché gemello "diversamente attendista" di Dybala. Come di pragmatica, per profondere i doverosi tributi all'ipocrisia, i 2 suddetti giocatori non hanno mancato di aggiornare il grottesco e rituale frasario: il brasiliano con almeno un paio di pillole carioca ("Finalmente qui". "Mai avuto dubbi"), il serbo, fresco di rinnovo, con 2 stille di consapevolezza "tutta slava" ("Grandissime ambizioni". "Mi ha convinto il progetto"). Ecco, shakerando le dichiarazioni di quest'ultimo, sorge però il forte dubbio che il fiorentino Milenkovic - probabilmente caduto vittima di un noto ballista rignanese - potrebbe aver scambiato, chessó, "il progetto" del ponte sullo Stretto con quello di un nuovo ponte sull'Arno, ché quello "vecchio" - in quanto tale - s'ha proprio da abbattere... Mamma mia: ma ve li immaginereste gli strali di Tomaso Montanari?! La parentesi del buonumore (tutta da verificare...) confina, però, con il rapido ritorno alla realtà. Anche se, di sicuro, altri calciofili nerazzurri avrebbero potuto portare argomenti sufficienti per eccepire sulla suddetta suggestione para-bituminosa. Tipo il cattivo esempio della stessa genesi della mini arteria autostradale citata (la A35 è lunga appena una 60.na di km...) - criticata da subito come costoso doppione della già esistente sorella A4 - che avrebbe magari potuto indurre qualche tattico arguto a suggerire ad Inzaghi il ritorno alla difesa "A4", invalidando per forza l'evocata disposizione "a 3" BRE-BA-MI. Appellandosi magari ad un famoso proverbio che cosi recita: "Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova". Eppoi, se anche fosse stato, chi avrebbe frenato la reazione probabilmente scomposta del tecnico nerazzurro se qualcuno si fosse permesso di suggerirgli di ampliare i suoi consolidati dettami tattici difensivi? Certo che un'Inter ipotetica che abbandonasse il 3-5-2 di stampo contian-inzaghiano per votarsi ad un più europeo 4-2-3-1 (che vado subito ad esporre) farebbe strabuzzare gli occhi anche a certi supposti esteti di altri colori - per fortuna pensionati da tempo - visto certe loro petulanti ed ondivaghe opinioni sui nerazzurri... Una formazione con Onana in porta; Dumfries (alla Maicon), Skriniar, Bastoni, Gosens (alla Brehme) in difesa; centrocampo a 2 con Barella e Brozovic e quartetto offensivo - da dx a sx - composto da Mkhitaryan, Calhanoglu, Lautaro e Lukaku risulterebbe a dir poco devastante per le difese avversarie: schierabile, ovviamente, non in tutte le partite, ma intanto - in quelle occasioni - sarebbero davvero ca**i acidi altrui... Detto a beneficio di coloro che potrebbero inorridire della collocazione tattica di Lautaro sull'out di sx, ammetto che possa risultare un"estrema forzatura, ma non nel caso del ruolo di Mkhitaryan - comprovato centrocampista ambidestro e polivalente - sulla fascia opposta. Dico di più: stante la sua nazionalità nonché soprattutto i suoi trascorsi capitolini, ARMENO un accostamento personale all'ex Bayern Arjen Robben non dovrebbe apparire blasfemo... In ogni caso - tra fantasia, realtà e battute in romanesco - c'era anche chi aveva già provveduto a bocciare l'ipotesi di un centrocampo a 2 nerazzurro perché, a suo dire, la regia di Brozovic non avrebbe la stessa efficacia. Si tratta dello zio Bergomi, in preda alla più classica delle sovraesposizioni mediatiche per via della recente ricorrenza del Mundial spagnolo. Fortuna che l'aveva quasi subito corretto il buon Lele (Adani, mica il transfuga nerazzurro Oriali...), ricordandogli che Marcelo gioca in quella posizione da anni in nazionale. Ed allora, per doverosa conferma, non sarebbe rimasto altro che citofonare al ct croato Dalic...".

Orlando

Sezione: Visti da Voi / Data: Sab 13 agosto 2022 alle 14:21
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print