Gianluca Rocchi ha conseguito la laurea in Legge con la tesi in Diritto sportivo dal titolo 'Var - L’appello in campo'. "L'idea è nata quasi per caso da una chiacchierata informale più di un anno fa in Figc con il presidente federale, Gabriele Gravina e il suo consigliere giuridico, l’avvocato Giancarlo Viglione parlando della mia idea di rappresentare il Var come una sorta di riesame immediato - racconta l'ex arbitro alla Gazzetta dello Sport -. Nel Var c’è un suggerimento ma la figura giudicante rimane la stessa della prima decisione mentre nel processo d’appello è una figura giuridica del tutto diversa. Poi – come evidenziato anche dal confronto che ho avuto con l’ex presidente del tribunale di Firenze Enrico Ognibene – per noi c’è un fattore di soggettività decisivo, mentre nel processo penale di appello si fa riferimento a prove oggettive. Ecco, il punto di contatto maggiore è nel fuorigioco, quello è oggettivo e l’ultima parola la dà non chi è in campo in base a fattori oggettivi".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 16 febbraio 2021 alle 11:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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