Intervistato dal Corriere dello SportOttavio Bianchi, ex tecnico dell'Inter e soprattutto del Napoli scudettato (1987) e vincitore di una Coppa Uefa (1989), ha parlato della lotta scudetto.

Bianchi, quanto c’è di Sarri in questa Juve? 
"Bisognerebbe chiederlo a lui, certo, vista da fuori è una Juve che sta a +3 sull’Inter più per le capacità individuali dei singoli che per il gioco di squadra. Se lei mi chiede dove vedo la mano dell’allenatore io le rispondo Atalanta sempre e Lazio a tratti, non Juventus". 

Che tipo di percorso sta facendo Conte all’Inter? 
"Sta lavorando su premesse importanti, finalmente credibili. C’è il lavoro di una società che ha preso a modello la Juventus, e si vede. Le squadre di Conte sono sempre molto caratteriali, giocano molto sull’agonismo e sulla determinazione; appena vengono a mancare queste qualità qualcosa si incrina e lo stiamo appurando. Ma il giudizio su Conte è sicuramente positivo, sta facendo un eccellente lavoro". 

Per mesi ha chiesto rinforzi, ora la società l’ha accontentato. 
"E’ come quando senti la selvaggina vicina, allunghi la mano e provi a prenderla. Credo che all’Inter quest’anno ci sia la consapevolezza che lo scudetto sia possibile, ma questo vale anche per la Lazio, che ha il vantaggio di potersi concentrare su un unico obiettivo. Dopo 21 giornate l’Inter ha 8 punti in più rispetto all’anno scorso, la Juventus ne ha 8 in meno: è la fotografia di un campionato più aperto, più incerto, con valori più vicini". 

Come giudica i nervi tesi di Conte dopo il pareggio a San Siro col Cagliari? 
"Bisogna essere dentro a certi contesti per capire cosa scatta, ho letto che non stava bene fisicamente". 

Lei non pensa che sia un segno di debolezza reagire così? 
"Diciamo che quando sei sicuro della macchina che guidi, se buchi una gomma o becchi una buca non fai tante storie; ma questo lo dico da fuori, ripeto: bisogna viverle da dentro certe situazioni". 

Chi lo vince lo scudetto? 
"Non lo so. Diciamo che la Juve che ha dettato legge per otto anni consecutivi oggi non dà l’impressione di essere una macchina da guerra imbattibile. Anche il fatto che subisce troppi gol, con una media di uno a partita, mi sembra un segnale poco positivo. Per questo Inter e Lazio hanno il dovere di crederci fino in fondo e sono sicuro che sarà lotta a tre fino alla fine. Forse stiamo vivendo una fase di passaggio, di sicuro ciò contribuisce a rendere il nostro campionato più bello". 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 29 gennaio 2020 alle 10:59 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print