La virologa Maria Rita Gismondo, al Corriere dello Sport, ribadisce il concetto: "O tutto aperto o tutto chiuso. Le regole per la sicurezza, distanziamento e mascherine obbligatorie, valgono per uno stadio come per gli spettatori dell’Opera. Fermo restando che sono entrambe situazioni che si svolgono all’aperto e che le regole di accesso contingentato sono più facilmente applicabili in uno stadio. Ovviamente in entrambi i casi occorre rigidità massima per le regole. Non si possono concedere né indulgenze né deroghe di vario tipo". 

Vale la pena ripetere con quali regole di sicurezza riaprire gli spalti ai tifosi. 
"Mascherine obbligatorie ovunque, niente vendita di cibi e bevande nello stadio, termo-scanner come negli aeroporti internazionali, rigido distanziamento sociale tra gli spettatori, ossia almeno un metro e mezzo ai lati e avanti e indietro attorno a chi è seduto o in piedi, multa a chi toglie la mascherina. Così gli stadi possono esseri aperti subito, con la ripresa del campionato. Se è stato concesso il permesso agli spettacoli all’aperto, perché tanti timori per gli stadi?". 
 
Altrimenti quando si potrà ripartire con gli stadi aperti? 
"Forse tra un anno, visto che in autunno la pandemia sarà ancora un pericolo e il vaccino non sarà ancora pronto. E’ ora di cominciare a convivere con questo coronavirus attuando regole di responsabilità civile che sono poi quelle dette prima".

Garantendo un distanziamento sociale efficace allora in uno stadio con capienza di 40 mila posti ne dovrebbero entrare solo 8 mila, circa un quinto? 
"All’incirca, comunque mantenere vuoti i posti avanti, dietro e ai lati è una giusta garanzia di sicurezza. I calcoli spettano a chi gestisce queste strutture. Dare numeri limite come si è fatto per lo spettacolo è senza senso, i numeri vanno dati in base alle capienze. All’aperto poi il virus se presente è comunque più diluito nell’aria". 

VIDEO - AMARCORD ICARDI: QUANDO I TIFOSI IMPAZZIRONO PER MAURITO IN ROLLS ROYCE

Sezione: Rassegna / Data: Dom 31 maggio 2020 alle 10:56 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print