L’Italia si avvicina al record d’imbattibilità degli anni 70 e la Gazzetta dello Sport intervista Beppe Bergomi per parlare di questo e, più in generale, dell'ottima fase difensiva mostrata fin qui dalla Nazionale di Mancini. "Praticamente non abbiamo fatto tirare nessuno in porta. La nostra linea difensiva è perfetta, ma soprattutto c’è quell’aggressione in avanti che tiene lontani gli avversari, c’è la voglia di sacrificarsi, c’è l’atteggiamento collaborativo dei giocatori. Veramente da squadra", dice lo Zio.

Si possono fare paragoni con le grandi difese del passato?
"Ma certo. Abbiamo una grandissima tradizione che si rinnova. Ricordo l’82 con Collovati e Scirea, Cabrini, poi mi aggiunsi io. Penso agli anni 70 con Burgnich e Facchetti. Vogliamo parlare del ‘90? Io, Ferri, poi Baresi e Maldini che erano straordinari, più Vierchowod e Ferrara in panchina. Nel ‘ 98, a 36 anni, ho preso il posto di Nesta: giocando accanto a Maldini e Costacurta ho fatto una grande figura".

E adesso?
"Grandissimi interpreti. Bonucci è sempre lui. Chiellini è il nostro miglior difensore quando non ha problemi fisici. Bastoni è il prototipo del difensore del futuro, una via di mezzo tra Bonucci e Chiellini. Acerbi è cresciuto tanto, è una sicurezza".

Un laterale da terzo centrale.
"Florenzi per una soluzione più offensiva, Di Lorenzo o Toloi se c’è da proteggerci di più. Abbiamo tante alternative allo stesso livello".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 23 giugno 2021 alle 09:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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