"La strada che va dal vivaio al derby è come la metropolitana di Milano moltiplicata per mille: le linee si intrecciano e confondono le idee, si può arrivare a destinazione senza intoppi come hanno fatto le leggende Mazzola e Maldini oppure distrarsi e sbagliare fermata, perderla, magari non arrivare mai. Quel che è certo, però, è che il Dna non mente e alla fine conduce alla meta: i figli di Inter e Milan, prima o poi all’appuntamento ci arrivano. E San Siro li riconosce al primo sguardo" si legge sulla Gazzetta dello Sport nel confronto tra bandiere di Inter e Milan di oggi e di domani. Da un lato la freschezza di Francesco Pio Esposito, contrapposta a quella di Davide Bartesaghi", a cui fanno da spalla e da guida i veterani Federico Dimarco e Matteo Gabbia. 

I primi due insieme non raggiungono i 40 anni ma entrambi godono di buone probabilità di giocare il loro primo derby sotto un San Siro che regalerà loro "aspettative alte, certo, ma a bilanciare il tutto ci saranno anche una dose abbondante di affetto e senso di protezione: questa partita è casa loro, Inter e Milan li hanno visti crescere". Se Pio aveva già incrociato per la prima volta "Chivu, che un giorno gli strinse al braccio la fascia da capitano della Primavera" e stregato anche due rossoneri come Pippo Inzaghi e Maldini, e battagliato con Bartesaghi "in un paio di derby ai tempi dell’Under 17 e poi con la Primavera", prima di gonfiare "i bicipiti segnando in prestito allo Spezia", il dirimpettaio "assaggiava un pezzettino di Milan alla volta. I pianeti si sono allineati in tempo per questo derby che Inter e Milan giocheranno dall’alto della classifica di Serie A". Domani Davide "è il grande candidato per la corsia mancina. Pio comincerà in panchina, poi aspetterà il segnale di Chivu: quando la ThuLa avrà bisogno di ricambi o di rinforzi" per questo ennesimo battesimo d'oro.

A coprire le spalle al 'piccolo' Espo, piccolo peraltro solo d'età, "sarà Federico Dimarco, del quartiere Calvairate cresciuto a Interello che del derby - e dell’Inter - ormai è un veterano. Nerazzurro dalla nascita, per Pio non è solo un esempio da seguire ma anche e soprattutto un rifornitore di palloni d’oro da spingere in porta", ed è proprio Dimash a servire ad Espo l'assist del primo centro in A. La storia del 32 nerazzurro "è stata più travagliata e tortuosa, ma oggi il biondo che spinge a sinistra è una colonna della squadra: c’è il suo mancino sullo scudetto della seconda stella, sui derby vinti in sequenza prima che un certo Matteo Gabbia interrompesse la serie, all’89’ del primo Inter-Milan della stagione passata". Proprio Gabbia, come Dimarco, "ha dovuto salutare un paio di volte, prima di riabbracciare il Diavolo e prenderselo definitivamente. Oggi è il leader della difesa, un intoccabile per Allegri. Per i tifosi, invece, lo è diventato con quella zuccata letale nel derby di un anno fa".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 22 novembre 2025 alle 10:54
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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