"Mi aspetto un bel derby! Parliamoci chiaro: se guardiamo le sfide dei primi anni 2000, siamo lontani anni luce. Ma siamo lontani proprio da quel tipo di calcio e dai campioni di quel tempo. Però, in questo momento storico del calcio italiano, questo Inter-Milan può rappresentare qualcosa di incredibile, ci sono tutti i presupposti per assistere a una sfida spettacolare". Parla così Serse Cosmi, intervistato da Tuttosport in proiezione alla sfida tra nerazzurri e rossoneri. 

Cosmi, la sorprendere vedere Inter e Milan ai vertici della classifica dopo l'avvio stentato? 
"La stagione non era iniziata benissimo, però col passare delle giornate si è oggettivamente capito come entrambe potessero risalire, anche perché nessun’altra squadra ha mostrato finora una marcia tale da creare distacco, tutte hanno commesso errori e avuto inciampi". 

Dopo il ko con la Juventus a metà settembre lei disse che «l’Inter era malata dallo scorso anno». È guarita? 
"Quell’affermazione era figlia del momento. Aveva perso con l’Udinese e con la Juventus aveva buttato via nel finale un’ottima partita, come fatto in diverse gare della scorsa stagione quando perse punti in maniera scellerata, quindi potevano riaffiorare quei vecchi fantasmi. Oggi direi che la squadra nerazzurra è più vicina alla guarigione e Chivu credo sia stato bravissimo".

Si può affermare che oggi si veda la mano del tecnico romeno? 
"Si, credo che l’Inter ora sia sua. Attenzione: Inzaghi fino ad aprile è stato bravissimo, ma quando perdi in quel modo tre obiettivi realmente concreti non è facile da metabolizzare, è successo qualcosa di scioccante che avrebbe condizionato chiunque. Chivu in pochi mesi si è appropriato dell’Inter, si è dimostrato un tecnico equilibrato in campo, senza stravolgere subito tutto, e un eccezionale comunicatore". 

Rispetto a quella di Inzaghi, come descriverebbe l’Inter di Chivu? 
"La miglior Inter di Inzaghi faceva tutto molto bene. Purtroppo ci ricordiamo l'epilogo, ma ci scordiamo che Calhanoglu ha avuto quattro, cinque infortuni in stagione, Thuram e Lautaro sono spesso mancati negli ultimi mesi: alla lunga certi giocatori non sono sostituibili. Se devo però evidenziare una differenza fra le due Inter, dico la verticalità e la ri-aggrassione quando perde palla, la squadra di Chivu va subito con forza e veemenza sugli avversari. Però bisogna capire quanto questo sia frutto della condizione fisica dei giocatori, nel senso che il Calhanoglu di oggi non è quello della seconda metà della scorsa annata. Una squadra di livello come l’Inter, quando sta bene, gira alla grande. E poi ha due alternative in attacco che prima non aveva e che stanno facendo cose straordinarie: di fatto per due mesi non ci siamo accorti dell'assenza di Thuram".
 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 22 novembre 2025 alle 10:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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