San Siro oscilla pericolosamente? La redazione della Gazzetta dello Sport ha ricevuto nell'ultimo periodo alcune segnalazioni da parte dei tifosi, documentate anche con foto e filmati. E così il quotidiano ha deciso di indagare più approfonditamente su questo fenomeno.

STADIO SICURO - Chi vigila, e in che modo, sulla sicurezza di San Siro? Lo stadio è sottoposto a un monitoraggio costante ed è oggetto di studio da oltre dieci anni da parte del Politecnico di Milano, un’eccellenza italiana. In un comunicato Inter e Milan avevano già chiarito che il fenomeno di vibrazione «superiore ai normali parametri» riscontrato il 7 aprile ha spinto tutti i soggetti coinvolti ad accurate analisi e che la perizia affidata dal Comune all’ingegnere strutturista Gian Michele Calvi, considerato uno dei massimi esperti mondiali, ha stabilito come «il fenomeno non ha indotto diminuzioni dei coefficienti di sicurezza della struttura e pertanto non debbono essere presi specifici provvedimenti in merito». La situazione è sotto controllo, San Siro non è a rischio, non desta preoccupazione e non si sono resi necessari interventi particolari; il progetto che Inter e Milan stanno portando avanti per un nuovo stadio non ha nulla a che vedere con le tematiche legate alla sicurezza del Meazza.

SOTTO CONTROLLO - Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Ruozzi, presidente di M-I Stadio, la società compartecipata da Inter e Milan che ha in gestione San Siro: «Lo stadio è monitorato con una serie di sensori che sono in grado di valutare oscillazioni di millimetri. Le vibrazioni sono normali, avvengono in tutti gli impianti, specie in occasione di alcuni concerti. Preso atto delle oscillazioni di Inter-Atalanta, abbiamo investito il Comune, consultato esperti, predisposto nuove verifiche. Eravamo pronti a tutto, anche a chiudere il terzo anello o a spostare i tifosi ospiti, ma tutti gli esperti ci hanno detto che non c’era nessun accorgimento da prendere. In occasione di Inter-Lazio c’erano 4 mila sostenitori biancocelesti, ma non abbiamo avuto alcuna segnalazione»".

TESTIMONIANZE - «C’era Inter-Juventus, non proprio una sfida qualunque. Eppure dei tifosi accanto alla mia postazione, hanno preferito uscire da S. Siro dopo la caduta dei calcinacci, forse perché si trattava di genitori coi loro figli. Io sono rimasto, ma devo dire che negli ultimi mesi qualche domanda me la sono fatta...». Alessandro frequenta San Siro dal 1980 ed è un abbonato di lunga data. Negli ultimi anni si è spostato dal secondo anello, dove c’è il cuore pulsante dei sostenitori nerazzurri, al primo. E’ uno dei testimoni dei «problemi» che affligono San Siro e ha accettato di raccontare alla Gazzetta la sua esperienza. «Direi che la questione oscillazioni è una fatto recente, prima non me n’ero mai accorto. Non so se è cambiata la mia percezione e se il crollo del ponte Morandi ha aumentato la sensibilità verso situazioni simili. Comunque, durante Inter-Roma ho vissuto un minuto atipico, con una punta di timore. Quando gli ultrà hanno iniziato a saltare nel secondo anello, il primo ha iniziato a vibrare in modo atipico. Ero con un mio amico, ci siamo guardati e abbiamo convenuto che una cosa così non era mai accaduta prima. Il tremore è durato più o meno 60 secondi. Quello è stato per me l’episodio più eclatante. Inter-Juve? Le oscillazioni sono state di minore intensità. Certo, son venuti giù quei calcinacci». Alessandro entra nei particolari: «C’era una colonna con una spaccatura e da quella fessura dopo alcune oscillazioni sono piovuti pezzi di cemento armato e frammenti di mattone rosso. Uno me lo sono portato a casa per ricordo. Non è stato piacevole, c’è chi si è spostato e chi ha iniziato a rumoreggiare. Abbiamo avvisato la sicurezza e dopo circa 20’ sono arrivati i vigili del fuoco: hanno fatto cadere gli ultimi residui rimasti nella colonna. Nel frattempo, però, qualcuno spaventato era andato via. Credo che l’effetto psicosi va evitato, ma i problemi ci sono e vanno affrontati. Io sono per costruire uno stadio nuovo». Un’altra testimonianza è di Vittorio, anche lui «cliente» ultratrentennale di San Siro: «Non c’era l’anno scorso, l’abbiamo notata in questo campionato. Alla base c’è una spaccatura di alcuni centimetri, se uno è distratto rischia di finirci con un piede dentro. Hanno messo una sorta di tavoletta per coprirla, a me non sembra normale. La foto parla chiaro, l’abbiamo scattata proprio per documentare una situazione che riteniamo meriti una risposta. Sia chiaro, noi non ci spostiamo dal secondo anello. E’ come la nostra casa e ci teniamo da matti. Però tra oscillazioni e altro...».

VIDEO - FREDDEZZA ESPOSITO, CANNONATA E ALTRO GOL ALL'AUSTRIA

Sezione: Rassegna / Data: Gio 09 maggio 2019 alle 09:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print