Un gol che ha fatto il giro del mondo. Una prodezza che ha spinto la Gazzetta dello Sport a spulciare almanacchi e vecchie registrazioni per rintracciare prodezze simili in maglia nerazzurra. Il destro saettante di Mateo Kovacic ha impressionato tutti. "Il destro di Mateo entra in un corridoio di quadri volanti nerazzurri che valgono un pomeriggio di ricerca. Sfogliando album e scorrendo immagini, riemergono gol strepitosi che ricordano quelli di Kovacic. Ne abbiamo scelti quattro, avremmo potuto pescare anche a caso in un mazzo così ampio. Boninsegna a Mantova apre la galleria. Gennaio del 1972, l’Inter attacca in massa e quel pallone che docilmente sembra cadere a terra viene raccolto dal mancino di Boninsegna. Nemmeno ci si accorge di dove finisca, serve il replay per vedere che va a incastrarsi all’angolino. Difficoltà? Dieci, cento, mille. Bonimba non frena la corsa, trova l’equilibrio in un sospiro. Marini, 13 anni dopo, è al Meazza proprio come Kovacic. E proprio come Mateo affronta la Lazio. Limite dell’area e saetta là, dove Orsi non arriva. L’anno dello scudetto dei record non può incastonare un gioiello di questa categoria. Trasferta di Pisa, ancora inverno. Matteoli scende sulla destra, vede il movimento ad arco di Diaz che cerca spazio attorno a sé. Il pallone ha i requisiti richiesti dalla ditta celeste. Precisione e velocità. Ramon si stacca un metro dall’avversario e ritrae un diagonale da urlo. Gol, applausi, il minimo per un gesto così. Infine, ecco la follia di Stankovic. La squadra è reduce dal Triplete, ma sappiamo che sarà solo l’inizio di una lenta involuzione. E la storia recente nerazzurra sta come un bigino in quella serata. Champions League, quarti di finale. Neuer in versione pre-Bayern e pre-Pallone d’Oro ma sempre in tema di uscite oltre il limite, deposita con la testa la sfera sul destro di Stankovic. Bum: il serbo calcia, folle. Segna, il Meazza trema di gioia. E ci sarebbero poi Berti, Maicon, Djorkaeff, Cambiasso, Fontolan, Bergamo (sì, anche lui lo fece un gol al volo, proprio contro la Lazio) e altri ancora. Compreso Kovacic. Il rinnovo fino al 2019 ha provato che l’Inter chiede al croato di fermarsi a Milano e di assistere (attivamente) alla ricostruzione. In Spagna hanno definito «impressionante» la giocata. Laddove hanno il meglio. Noi, chiamati a risalire il ranking di gradimento, rispondiamo per una sera con Mateo da Linz".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 23 dicembre 2014 alle 11:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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