Intervenuto nel corso della trasmissione di Rai Due 'Dribbling', Alfredo Trentalange, nuovo presidente dell'Aia, torna sulle dichiarazioni delle scorse settimane di Daniele Orsato: "Credo che i tempi siano maturi per evitare le polemiche. Il nostro obiettivo è aprire canali di comunicazione, ma bisogna essere in due, con grandissimo rispetto e grandissima attenzione. Le parole sono dei macigni, bisogna cercare ciò che unisce, non ciò che divide. Noi pensiamo che ci sia un pregiudizio nei confronti dell’arbitro, se l’arbitro si fa conoscere come persona possiamo mettere da parte una serie di pregiudizi. E questo ci permette di parlare la stessa lingua in modo semplice e rispettoso. Quando parleranno dopo le partite? Dopo l’esperimento Orsato, nato in buona fede, abbiamo visto che gli arbitri sono più bravi ad arbitrare che a comunicare. Penso ci sia bisogno di una formazione in questo senso, ci siamo presi un attimo di ripensamento. Si cresce per didattica e per confronto. Ci credo fermamente, ma bisogna essere preparati. Ci sarà un confronto, ma io penso che con persone di buona volontà si possa fare senza aspettare tempi biblici”.

Trentalange torna poi a pronunciarsi sull'ipotesi del Var a chiamata: "Non si conosce ciò che non si sperimenta. Quindi siamo pronti a qualsiasi sperimentazione. L’arbitro del futuro deve essere un ricercatore e non un presuntuoso. Ovviamente vogliamo ridurre al massimo gli interventi del Var. Sappiamo benissimo che le persone hanno piacere di vedere lo spettacolo e non un gioco fermo continuamente. Ma francamente ora come ora non sarei in grado di ipotizzare quel che può avvenire. Sarei un presuntuoso, sarebbe un problema dell’Ifab che non mi sento di anticipare”.

Sezione: News / Data: Sab 20 marzo 2021 alle 21:24 / Fonte: TMW
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print