"Sono tranquillo, nel mio studio ho ancora le coppe, le foto e altri cimeli. Ma le mie grandi passioni sono musica classica e parole crociate". Queste le dichiarazioni di Giovanni Trapattoni che ha parlato a Repubblica. "Ho detto che è il momento di stare tutti in difesa, per uscire dall’area ci sarà tempo. Ora bisogna pensare da esseri umani, non da lombardi o europei - ha spiegato l'ex allenatore dell'Inter -. Ed è molto dura, io sono preoccupato ma anche sereno. Non ho paura per me ma per i miei figli e nipoti. Dobbiamo pensare a chi sta portando avanti il Paese e trovare forza da loro".

Il Trap ha poi parlato anche delle passioni che mancano. "Mi mancano il calcio e lo sport, che sono vita e gioia. Siamo in un momento grave ma sono certo che lo sport, con la sua forza e la sua passione, sarà la base della ripresa. Il calcio unisce i giovani, va oltre ogni ideologia e supera anche la politica. Dovremo essere migliori, a cominciare da questo consumismo sfrenato. Io non esco nemmeno per camminare, credo sia una cosa necessaria. E quando ritornerà tutto normale, sarà ancora più bello. Cosa consiglio da allenatore? Di rimanere in forma, facendo esercizi a casa. Sogno ancora di giocare e di allenare, ho avuto una vita felice e ringrazio Dio per questo. Non ho rimpianti, se non per gli amici scomparsi. Dopo gli ottant’anni è come stare ai supplementari, e io cerco di giocarli al meglio. Non voglio arrendermi".

Sezione: News / Data: Sab 18 aprile 2020 alle 04:30 / Fonte: Repubblica
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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