Marco Davide Faraoni è il nuovo che avanza. Il giovane esterno ha rinnovato in queste ore il contratto che lo legherà ai colori dell'Inter fino al giugno 2016. Praticamente arrivato a zero dalla Lazio due estati or sono, l'"aquilotto" è passato da centrale difensivo a terzino, fino all'attuale posizione di ala, sapendo dimostrare di poter stare tra i grandi. I più attenti spettatori di Inter Channel avranno notato che ogni fine allenamento c'è un giocatore che rimane a fare esercizi specifici soprattutto di natura tecnica. Quello è Davide, un ragazzo che ha capito benissimo qual è la parte in cui calarsi e che sta lavorando giorno dopo giorno per crescere con la massima umiltà. Il rinnovo è quindi la naturale conseguenza della sua trasformazione in uomo. Il primo tassello dell'inizio di un percorso ancora tutto da compiere.
Al mio in bocca al lupo di rito aggiungo una considerazione. Quante squadre di serie A sono in grado di inserire giovani in ogni stagione nella propria rosa pur competendo per le prime posizioni? Nessuna.
Inter a parte.
E se non si tratta dei vari Santon, Balotelli o Faraoni, si tratterà dei Bolzoni, Destro e dei Bonucci con cui stabilire le alleanze di mercato o più semplicemente aggiungere talenti interessanti al nostro parco giocatori rispettando i dettami del Fair Play Finanziario. Un motivo di vanto per un club da questo punto di vista unico nel nostro Paese.
Arrivati a questo punto è molto difficile tratteggiare i contorni di quello che sarà, sempre che lo sia veramente, l'affare Tevez. La giornata convulsa di giovedì con i suoi repentini cambi di scena ha modificato di poco il panorama anche se la scelta di Pato di rimanere in rossonero e il suo legame "speciale" con il club rischia di caratterizzare il futuro del Milan ben oltre la parte tecnica.
Oggettivamente Adriano Galliani ne esce, aldilà delle tranquillizzanti dichiarazioni al rientro in Italia, apparentemente ridimensionato come peso politico all'interno del club se è vero che la trattativa era stata condotta da lui in prima persona ed ha avuto un inatteso stop. Se si tratta di autogol o di strategia con lieto fine conclusivo lo scopriremo solo nei prossimi quindici giorni.
Altra segnalazione va fatta per la felice intuizione del presidente Moratti di inserirsi nella contrattazione. Quando tutto veniva dato per chiuso e deciso, l'Inter si è mossa per vie lecite con il club proprietario del cartellino, rendendo meno solitaria e scontata la trattativa dell'altro club milanese.
Ora però è tempo di derby ed il mercato rimane in stand by.
Nessuna altra città al mondo si può godere una stracittadina all'altezza di quella meneghina. Inter e Milan, oltre a condividere il Meazza, si sono spartite 36 campionati nazionali, dodici coppe Italia, dieci coppe campioni, oltre a titoli di varia natura. Inter e Milan sono la tradizione, il presente e il futuro del calcio italiano. Non ce ne vogliano le altre città ma l'orgoglio dalle nostre parti è alto come la Madonnina sulla guglia del Domm. Che vinca il migliore, come sempre.
Ma soprattutto, forza Inter.
Ps1: Possono litigare marito e moglie, fratello e sorella, quindi perché stupirsi del bisticcio Milan-Mediaset. Almeno fino al prossimo rigore.....
Ps 2 : Tifosi juventini lo so che tiferete Inter domenica sera............

Sezione: News / Data: Ven 13 gennaio 2012 alle 03:02 / Fonte: di Roberto Scarpini per TMW
Autore: Fabrizio Romano
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