Serrata 'simbolica' da parte degli ambulanti di San Siro ieri in occasione di Milan-Monza: nessuna sciarpa o bandiera in vendita, niente birre o panini: solo bottigliette d’acqua, offerte gratuitamente ai tifosi. È stata questa la strada scelta dai venditori dell'area del Meazza per protestare contro la richiesta dei due club di chiudere la vendita dei prodotti di merchandising davanti al Meazza. Giacomo Errico, storico presidente di Apeca, l’associazione di Confcommercio che rappresenta gli ambulanti milanesi, spiega al Corriere della Sera: "Gli ambulanti di San Siro sono consorziati all’interno dell’area stadio dal 1962, ma il loro contratto non viene rinnovato in vista del nuovo progetto sull’area. Vorrebbero far scomparire tutti gli operatori che trattano merchandising, come magliette, cappellini, sciarpe, perché vogliono prendersi loro questo mercato. Magari con qualche megastore che vende materiale ufficiale a prezzi esorbitanti, negando a tante persone di trovare sulle bancarelle prodotti non originali ma abbordabili. «Se gli ambulanti di San Siro chiudono, molte famiglie entreranno in crisi. Non si chiedono privilegi, ma faccio un appello a tutte le istituzioni: apriamo un tavolo per trovare una soluzione e salvare aziende e posti di lavoro. Siamo qui, rinunciamo a lavorare per questa protesta pacifica e chiediamo un tavolo per discutere, ma se Milan e Inter credono di poterci fare fuori così, si sbagliano di grosso".

Errico ricorda poi un precedente: "Posso ricordare cosa accadde 27 anni fa, quando ci siamo trovati in una situazione analoga. La domenica in cui abbiamo deciso di farci sentire, Giacinto Facchetti è sceso dall’auto, perché non poteva entrare allo stadio, è venuto ad ascoltare le nostre ragioni e a quel punto si sono mossi tutti: il questore, il prefetto, il vicesindaco. Ci hanno garantito un tavolo, abbiamo discusso e abbiamo risolto".

Sezione: News / Data: Dom 25 maggio 2025 alle 14:10
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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