Dal momento che non parla con la stampa italiana in virtù del silenzio imposto dalla società, Josè Mourinho è prodigo di parole nei confronti dei giornalisti britannici. Tra le ultime, spicca anche un riferimento a quanto sta accadendo in Italia, dove c'è chi vuole la sua testa: "I miei giocatori sono consapevoli del fatto che non giochiamo soltanto contro il Milan, la Roma, la Sampdoria, giochiamo contro altre cose. Ritengo eccezionale il fatto che lo spirito di squadra abbia resistito anche in questa partita (Inter-Sampdoria, ndr). Non è che abbiamo pareggiato perché Julio Cesar è stato il migliore in campo con interventi incredibili. Il nostro portiere ha fatto un solo intervento, l'occasione più grande è stata dell'Inter (quella sprecata nella ripresa da Eto'o). Se in 9 possiamo battere il Chelsea? No". Il tecnico nerazzurro ha anche spiegato il suo gesto delle manette: "Volevo solamente dire che devono ammanettarmi per farmi perdere".

Il portoghese, rimanendo imbattuto nella partita più complicata, ha stabilito 8 ani esatti senza sconfitte interne in campionato: "Mi sento orgoglioso, tanto orgoglioso per questo traguardo che arriva proprio adesso. Mi sento ancora più orgoglioso perché celebro la ricorrenza con una partita come questa con la Sampdoria. Adesso credo che i miei giocatori si sentano stanchissimi. Ma io sono soltanto infinitamente orgoglioso". Peccato, perché Eto'o ha avuto anche la palla per vincere nella ripresa, ma Mou non gliene fa una colpa: "E' normale che un giocatore che ha corso per chilometri su chilometri su chilometri da solo per un’ora e mezzo arrivi un po’ stanco all’82’, e un po’ cieco su una palla così, ma sono tanto orgoglioso...".

Sezione: News / Data: Lun 22 febbraio 2010 alle 09:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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