Dalle colonne de Il Corriere della Sera, Fabio Monti, nota firma del quotidiano milanese, analizza le chiavi tattiche e non solo della sfida di stasera sul campo dello Schalke, sperando in una rimonta dell'Inter in terra tedesca:

"L'impresa è impossibile e questo è il punto di partenza. Più che una constatazione, un postulato. Però, siccome questa partita di ritorno dei quarti di Champions League va giocata, nonostante la tempesta di otto giorni fa a San Siro (2-5), tanto vale esagerare e immaginare una rimonta in trasferta, come mai c´è stata nella storia della Champions League, aggrappandosi magari alla denominazione degli avversari: Schalke 04, da trasformare in Schalke 0-4...

Per avviare qualcosa di simile a una rimonta (parola eccessiva), la prima questione da risolvere non è di natura psicologica, ma tecnico-tattica. Giocando come all'andata (anche nel primo tempo), l'Inter va incontro a un'altra rovinosa caduta. Se la squadra si allunga, se il pressing non comincia dai due attaccanti, se non si riducono le distanze fra centrocampisti e difensori (importante il ritorno di Lucio), tutti i buoni propositi possono andare in fumo già nella prima parte della gara. Occorre una squadra che corra, quindi con gente che abbia recuperato davvero (Stankovic e Sneijder); serve il miglior Cambiasso davanti alla difesa per accorciare la squadra come lui sa fare; serve la forza muscolare di Zanetti. Il 4-4-2 dei tedeschi è costruito per mettere in crisi una squadra come l´Inter che tende a spaccarsi in due linee, creando lo spazio in mezzo al campo e che per le caratteristiche dei suoi uomini non riesce a coprire gli spazi. Per quanto possa sembrare riduttivo, in avvio di partita serve l´Inter vista con il Chievo, meno spettacolare e anche meno propositiva del solito, ma attenta e concentrata. Anche perché se i nerazzurri si fanno prendere dalla fretta, se pensano di cavarsela attraverso una partita pazza, allora finiscono per andare sotto un'altra volta. Partire dall'idea di dover segnare quattro gol senza subirne (o cinque, prendendone uno) significa rinunciare in partenza all´idea del sorpasso. Se invece i giocatori pensano a costruire la rimonta sui 90 minuti (più eventuali supplementari e rigori), preoccupandosi di sbloccare il risultato, e poi cercando il raddoppio, la partita cambia storia. Anche perché se lo Schalke 04 si dovesse trovare sotto di due gol, perderebbe alcune delle certezze che ha maturato dopo la partita di andata e potrebbero cominciare i problemi. In più, è necessario che il margine di errore da parte degli interisti sia prossimo allo zero. Il bonus degli errori è stato consumato nella partita di andata: autorete a parte, il primo e il quinto gol sono la sintesi di tutto quello che non bisogna fare in una partita (anche non di Champions League). Nel caso in cui dovessero concretizzarsi queste premesse tecnico-tattiche, allora entrerebbe in gioco l´aspetto psicologico. La squadra non ha ancora metabolizzato le critiche dopo l'andata, non quelle legate alla partita, ma sul futuro del gruppo. Nessuno l´ha detto, ma c´è una voglia matta di sentirsi ancora campioni d´Europa e di non vedere le semifinali davanti alla tv". 

Sezione: News / Data: Mer 13 aprile 2011 alle 13:24
Autore: Daniele Alfieri
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