Mircea Lucescu, quando arrivò all'Inter per sostituire Simoni, era più o meno in una situazione simile a quella di De Boer. E il tecnico romeno, attualmente allo Zenit, è d'accordo: "Certo. Ti trovi a subentrare in corsa con una squadra abituata in un certo modo e in due settimane è difficile mettere a posto le cose che non vanno e portare le tue idee. Molto dipende dall’impostazione che già c’è", dice alla Gazzetta dello Sport. "Se è un’impostazione vincente conviene mantenerla per quanto è possibile e apportare con il tempo qualche modifica. Se invece non lo è, c’è bisogno di tanto lavoro per cambiare. Ed è qui che entrano in ballo i giocatori".

Per Lucescu, quindi, la chiave per De Boer sarà trovare la coesione con la squadra, specialmente con i giocatori di esperienza. "Perché un allenatore quando va in una nuova squadra cerca di portare con sé giocatori che hanno già avuto o che conoscono benissimo la sua filosofia? Guardiola lo fa sempre. Oppure Mourinho, che a Manchester ha portato Ibrahimovic. E’ una cosa che aiuta molto, anche perché poi i calciatori sono curiosi, sanno che un loro compagno importante ha avuto prima rapporti con il nuovo mister e allora si interessano, chiedono lumi".

De Boer a Verona ha schierato una difesa a tre che nessuno si aspettava, dopo un’amichevole giocata a quattro. "Non entro nel merito. Posso solo dire che un allenatore non dovrebbe arrivare in una squadra con un modulo in testa, ma sapersi adattare alle qualità dei giocatori che trova e scegliere l’assetto tattico giusto - puntualizza il romeno -. E poi conta tantissimo la conoscenza del campionato. Specialmente in un campionato come quello italiano che è difficile proprio perché equilibrato anche quando non te lo aspetti. Sono le stesse difficoltà che sto incontrando io in Russia, dove il livello medio è molto più alto rispetto all’Ucraina dove allenavo prima. Ma De Boer è un uomo di calcio, con un’esperienza internazionale che parla per sé. Con l’aiuto della squadra potrà imporsi".

Sezione: News / Data: Mar 23 agosto 2016 alle 11:22 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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