C’erano Giancarlo Abete e Massimo Moratti, con tanto di gonfalone nerazzurro. Ma soprattutto c’erano tanti amici e colleghi che l’hanno accompagnato nella sua lunga carriera di giornalista. Nessuno, insomma, ha voluto mancare all’ultimo saluto per Franco Rossi, celebrato ieri nella Parrocchia San Giuseppe della Pace a due passi da Corso Sempione. C’era un pezzo della Grande Inter, rappresentata da Mazzola, Suarez e Corso.

E c’erano pure Marocchino e Gambaro, compagni di tante trasmissioni su Telenova, di cui Franco Rossi era un volto noto e riconosciuto. Commozione e lacrime non sono mancate, ma a volare sui volti dei presenti sono stati molti di più i sorrisi. Ovvero ciò che ispiravano e ispirano i ricordi di Franco Rossi. Ieri è stata anche l’occasione per scambiarne diversi. Anche perché chiunque l’abbia conosciuto ne custodisce uno differente, a dimostrazione del fatto che incontrarlo non poteva essere mai banale o insignificante. Anche a costo di sfiorare quel paradosso che lui amava tanto.
 

Sezione: News / Data: Mar 05 novembre 2013 alle 21:48 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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