Tredici stagioni trascorse al fianco di Walter Mazzarri. Ora Giuseppe Pondrelli è pronto ad affrontare con l'allenatore toscano anche questa nuova sfida: riportare l'Inter in alto grazie al lavoro, sempre alla base di ogni successo. Il preparatore atletico spiega ai microfoni di Inter Channel, al termine dell'allenamento, ha parlato del programma che la squadra seguirà durante il ritiro estivo e non solo.

Da quanto tempo lavora con Walter Mazzarri?
"Ci siamo conosciuti ai tempi della Primavera del Bologna, quindi stagione 2000/2001, questa è la tredicesima stagione. E' stata sicuramente la mia fortuna perché anche successivamente il mister mi ha sempre chiesto di seguirlo in tutte le squadre dove è andato, che dopo la Primavera del Bologna sono state: Acireale in serie C2, Pistoiese in C1, Livorno in B, tre anni alla Reggina in A, due alla Sampdoria e quattro anni al Napoli".


Lei è bolognese?
"Si, sono bolognese".


Si dice che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande moglie. Allo stesso modo, dietro un grande allenatore c'è un grande preparatore?
"Non sono d'accordo, secondo noi la fortuna del nostro staff è quella di lavorare con un allenatore molto bravo che secondo me fa sembrare un pochino più bravi tutti noi".

Come funziona il lavoro a Pinzolo? State iniziando a conoscere il gruppo dei ragazzi?
"Dopo alcuni giorni introduttivi ad Appiano Gentile con allenamenti di ripresa e test atletici abbiamo cominciato i doppi allenamenti classici di preparazione pre campionato. Noi lavoriamo in maniera abbastanza tradizionale: doppie sedute, con una parte tecnico-tattica e una atletica. Chiaramente quella atletica in questo periodo è un pochino più voluminosa, anche se il pallone è comunque presente, come avete visto. Poi col passare delle settimane diminuirà il volume e si andrà più sulla qualità per quanto riguarda il lavoro atletico, magari aumenteranno lavori con la palla".

Abbiamo notato tanto lavoro fisico: grande corsa. i ragazzi arrivano affaticati, giustamente. Sono segnali positivi?
"Uno potrebbe entrare in campo e far correre due ore i calciatori dall'inizio alla fine dell'allenamento. Chiaramente finirebbero morti, ma non sarebbe una fatica funzionale al calcio. E' giusto che siano stanchi dopo aver svolto allenamenti funzionali allo sport che devono praticare. La stanchezza deriva sia dal lavoro a secco sia dal lavoro tattico o con palla fatto svolgere dall'allenatore, non solo per quel che riguarda il lavoro di corsa fatto dal preparatore".

Ci sarà modo di capire le logiche del vostro lavoro anche nel corso dello stagione. Il Corriere della Sera ha titolato: Pondrelli mago dei muscoli...
"Forse hanno esagerato un po' (sorride, ndr). Abbiamo una metodologia di allenamento che fino ad ora credo sia con i mezzi dell'allenatore sia con i nostri, ci ha sempre portato abbastanza benefici dal punto di vista della prestazione e della prevenzione dagli infortuni. Alla fine è uno sport di contatto fisico, di scontro, di alta velocità, quindi tante volte l'infortunio non è prevedibile. Per ora siamo stati bravi e fortunati a livello di prestazione e di infortuni. Chiaramente tutti cercano di lavorare al meglio, è un lavoro che parte dallo staff tecnico, passa dallo staff medico e passa anche dalla buona vita d'atleta che deve comunque avere un professionista. Un insieme di cose che possono aiutare a ridurre il numero di infortuni". 

Sezione: News / Data: Ven 12 luglio 2013 alle 20:49 / Fonte: Inter.it
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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