L’Avvocato ed esperto di diritto sportivo, Vittorio Turinetti di Priero, è intervenuto ai microfoni di Sportmediaset per analizzare l'iniziativa di tagliare gli ingaggi ai giocatori per fronteggiare la crisi economica che i club attraverseranno dopo lo stop: "Se si esclude il comparto alimentare e quello farmaceutico tutti settori economici pagheranno un prezzo alla crisi. Il calcio è un caso di scuola, in questo senso. Parliamo di un business strutturalmente in perdita, nel quale si investe per avere ritorni non tanto commerciali quanto di immagine. La situazione è pesantissima per moltissime società, si pensi alla serie B. Soluzioni a portata di mano non ce ne sono. Bene hanno fatto alcuni calciatori ad esporsi, pensiamo a Chiellini della Juventus (che già ragiona da dirigente). Ma non basta. Le società hanno centinaia di dipendenti (segretarie, uffici stampa, magazzinieri, giardinieri, medici, allenatori ecc.) che sono oggettivamente a rischio se non ripartono a breve i campionati. Alla crisi del settore va aggiunta l’emergenza giuridica. Ci sono materie legate al calcio che non hanno una regolamentazione legale certa. Come si svilupperanno i rapporti con gli sponsor, quale sarà il valore dei diritti tv, quando torneranno i tifosi negli stadi e quindi torneranno gli incassi? Si pensi solo al fatto che la Juventus deve risarcire 3 milioni e mezzo ai propri tifosi che non hanno potuto vedere Juventus- Inter giocata a porte chiuse".

Altro tema fondamentale è il calciomercato.
"Difficile capire come si svilupperà il mercato. Senza i premi della Champions anche i top club andranno in crisi. La mancanza di liquidità può essere un disastro. Si pensi alla Juventus del 2006 retrocessa in serie B per Calciopoli. La società torinese si salvò, dal punto di vista finanziario, perché mise sul mercato i suoi campioni da Ibra a Veira ottenendo subito i soldi per andare avanti".

Da dove bisogna ripartire?
"Tutti devono fare qualcosa. Istituzioni calcistiche, società, sindacato ma anche i procuratori. Chiamati a riscattare la loro immagine di manager senza scrupoli. Anche loro devono avere ben presente che prima viene l’interesse generale. Poi quello che manca, anche nell’accordo della Juventus è il riferimento a un Fondo di Solidarietà. Senza quello la crisi del sistema calcio rischia di aggravarsi senza fine".

Sezione: News / Data: Dom 29 marzo 2020 alle 18:01
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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