Intervenuto dagli studi di 'Zelig' ai microfoni di GazzettaTv, Enrico Bertolino si sofferma sul momento dell'Inter non tralasciando la solita ironia che lo contraddistingue: "La vivo come sempre. L'Inter è abituata alla sofferenza, è nel nostro Dna - dice il comico di fede nerazzurra -. Può cambiare la presidenza, può cambiare il mondo, tutto, ma noi siamo legati alla sofferenza. Perfino la notte di Madrid ero lì nel vomitorio dove si guarda la partita, nel momento della massima euforia ecco il dramma: Mourinho va via, Materazzi piange, Milito non sa se rimane... L'Inter è fatta così, bisogna accettarla per quello che è. In campo mi aspetterei un filo più di euforia, non dico di gioco perché non sta a me. Se Mazzarri mi suggerisse una battuta probabilmente me ne risentirei, non vado a dirgli lo schema che deve applicare in campo. Mi piacerebbe solo vedere dei ragazzi un po' più motivati dal fatto che prendono molti milioni e si divertono. Quindi mi aspetto un po' di divertimento in più per loro e per noi. Capisco che ne siano rammaricati ma quella scesa in campo con la Fiorentina è una delle peggiori squadre che abbia visto negli ultimi anni. Errori nella campagna acquisti? Lo escludo. Ho visto a San Siro la partita con il Sassuolo e quella con l'Atalanta, sono due squadre diverse, non si capisce questa inversione di tendenza. Osvaldo ha dimostrato di essere un prestito azzeccato. Mi sembra che sia una squadra che può lottare per il terzo posto. Deve farlo, perché se si fanno campionati da quinto posto sarebbe meglio far giocare Puscas e Bonazzoli. A questo punto tiriamo qualche giovane dalla Primavera che sto seguendo e che mi sta dando molte più soddisfazioni".

Infine un messaggio per Mazzarri: "Tenga duro. È come qui a 'Zelig', se il pezzo va bene ti danno tutti la pacca sulle spalle, se il pezzo non va bene ti dicono che è carino, se va molto male non ci sei più alla prossima. Io gli potrei dire 'carino', ma spero che trovi il bandalo della matassa. Io tifo per l'Inter e per chi l'allena. Se credo in Mazzarri? Credo nei colori e nella squadra, non l'ho mai criticata neanche quando Marcio Amoroso ci faceva due gol a San Siro, ho visto cose che voi tifosi non immaginate... Anche chi viene a San Siro deve ricordare i momenti alti e quelli bassi. Quando Samuel segna il gol del 4-3 con il Siena c'è anche una componente dall'alto che ti aiuta. Ma per avere fortuna o sfortuna devi tirare in porta, altrimenti la palla da sola non va dentro".

Sezione: News / Data: Mar 07 ottobre 2014 alle 21:45
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
vedi letture
Print