"Bravi e fortunati a ribaltarla, ma subire un uno-due come quello a inizio ripresa della Roma vuol dire che non sei sul pezzo e non deve ricapitare". Così Giorgio Chiellini in conferenza stampa alla vigilia della Supercoppa contro l'Inter.
Cambia qualcosa visto il Covid? Tu come stai?
"Io sto bene, a parte aver vissuto le feste di Natale in modo un po' travagliato come la gran parte degli italiani. Ma stiamo tutti meglio in famiglia. Sarà una finale un po' diversa dagli anni passati, come accaduto già con l'Atalanta l'anno scorso: non siamo favoriti, ma ho perso tante finali partendo da favorito. Felice di
giocare a San Siro, stadio bellissimo. Ci dispiace non ci sia il tutto esaurito, ma bisogna accontentarsi e adeguarsi alla situazione".
Come cambia l'approccio a questa finale visto che non venite considerati i favoriti?
"Ripeto: già a maggio lo si diceva prima della finale di Coppa Italia contro l'Atalanta. E con l'Inter vale anche un po' di più visto che è cresciuta e sta facendo bene. L'Inter è la favorita, ma in una gara secca può succedere di tutto e, paradossalmente, quando non sei favorito c'è più voglia di dimostrare di poter vincere un trofeo. Magari è più difficile farlo in un percorso a tappe di 38 partite, visto che l'Inter probabilmente vincerà lo scudetto anche quest'anno, però in una finale puoi dimostrare di valere i tuoi avversari".
Hai parlato con Chiesa?
"Con lui ho parlato a caldo, quando è passato davanti la panchina e abbiamo parlato anche col dottore: lì ci siamo resi conto della gravità dell'infortunio. Gli sono stato vicino come un fratello maggiore, avrà bisogno del supporto di tutti nei prossimi mesi. Specie quando sarà vicino al rientro e non sentirà più il fisico come se lo ricordava".
La partita di domani può rivelarsi decisiva per la stagione?
"Non credo, sia un senso che nell'altro. Servono costanza ed equilibrio. Non mi aspetto 20 vittorie di fila se domani dovessimo vincere la Supercoppa. Ci vuole calma".
Esiste un modo per evitare questi black-out?
"Penso la comunicazione. Un modo per tenersi sempre attivi, in campo e fuori. L'aiuto collettivo può essere di ausilio per questo problema".
Ti aspettavi questa Inter nonostante le tante partenze estive?
"Chiedete a Bastoni cosa gli dissi a ottobre quando erano distanti dalla vetta.'Il campionato potete perderlo solo voi', dissi a Basto. E sono stato buon profeta. Solo il Milan sta tenendo il ritmo, ma l'Inter ha una rosa superiore. Sono maturi e più completi. Poi magari mi sbaglio, ma a me sembrava la favorita già a settembre".
E ti aspettavi la vostra sofferenza? Ha inciso l'addio di Ronaldo?
"Sicuramente mi aspettavo un anno di fatica e sofferenza. Cristiano qualche magagna la copre, ora non c'è più. Siamo più o meno la stessa squadra, ma va messo in preventivo dopo tanti anni. Non devi sentirti superiore, ma nemmeno inferiore: dobbiamo tornare a pensare di dover lavorare sodo. Serve questo switch".
Cambia qualcosa visto il Covid? Tu come stai?
"Io sto bene, a parte aver vissuto le feste di Natale in modo un po' travagliato come la gran parte degli italiani. Ma stiamo tutti meglio in famiglia. Sarà una finale un po' diversa dagli anni passati, come accaduto già con l'Atalanta l'anno scorso: non siamo favoriti, ma ho perso tante finali partendo da favorito. Felice di
giocare a San Siro, stadio bellissimo. Ci dispiace non ci sia il tutto esaurito, ma bisogna accontentarsi e adeguarsi alla situazione".
Come cambia l'approccio a questa finale visto che non venite considerati i favoriti?
"Ripeto: già a maggio lo si diceva prima della finale di Coppa Italia contro l'Atalanta. E con l'Inter vale anche un po' di più visto che è cresciuta e sta facendo bene. L'Inter è la favorita, ma in una gara secca può succedere di tutto e, paradossalmente, quando non sei favorito c'è più voglia di dimostrare di poter vincere un trofeo. Magari è più difficile farlo in un percorso a tappe di 38 partite, visto che l'Inter probabilmente vincerà lo scudetto anche quest'anno, però in una finale puoi dimostrare di valere i tuoi avversari".
Hai parlato con Chiesa?
"Con lui ho parlato a caldo, quando è passato davanti la panchina e abbiamo parlato anche col dottore: lì ci siamo resi conto della gravità dell'infortunio. Gli sono stato vicino come un fratello maggiore, avrà bisogno del supporto di tutti nei prossimi mesi. Specie quando sarà vicino al rientro e non sentirà più il fisico come se lo ricordava".
La partita di domani può rivelarsi decisiva per la stagione?
"Non credo, sia un senso che nell'altro. Servono costanza ed equilibrio. Non mi aspetto 20 vittorie di fila se domani dovessimo vincere la Supercoppa. Ci vuole calma".
Esiste un modo per evitare questi black-out?
"Penso la comunicazione. Un modo per tenersi sempre attivi, in campo e fuori. L'aiuto collettivo può essere di ausilio per questo problema".
Ti aspettavi questa Inter nonostante le tante partenze estive?
"Chiedete a Bastoni cosa gli dissi a ottobre quando erano distanti dalla vetta.'Il campionato potete perderlo solo voi', dissi a Basto. E sono stato buon profeta. Solo il Milan sta tenendo il ritmo, ma l'Inter ha una rosa superiore. Sono maturi e più completi. Poi magari mi sbaglio, ma a me sembrava la favorita già a settembre".
E ti aspettavi la vostra sofferenza? Ha inciso l'addio di Ronaldo?
"Sicuramente mi aspettavo un anno di fatica e sofferenza. Cristiano qualche magagna la copre, ora non c'è più. Siamo più o meno la stessa squadra, ma va messo in preventivo dopo tanti anni. Non devi sentirti superiore, ma nemmeno inferiore: dobbiamo tornare a pensare di dover lavorare sodo. Serve questo switch".
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Domenica 21 dic
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