Come già accaduto per Antonio Conte, l'Inter pubblica un nuovo annuncio all'alba, per dargli respiro internazionale. Stavolta il nome scritto in evidenza è quello di Diego Godin, che ha da poco terminato la sua esperienza alla Copa America. Un annuncio atteso da tempo che sottolinea il gran colpo dei nerazzurri, bravi a ingaggiare a parametro zero uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Ecco il testo apparso sui canali social del club:

MILANO - FC Internazionale Milano comunica di aver perfezionato un contratto di prestazione sportiva con il calciatore Diego Godin fino al 30 giugno 2022.

Serve la storia, per essere competitivi. Diego Roberto Godin Leal di storia e di storie ne ha scritte parecchie. A partire da Rosario, Uruguay, città in cui è nato il 16 febbraio 1986. Una carriera verso l'alto, in tutti i sensi: dai 186 centimetri di statura alla scalata nel calcio europeo.

Le giovanili a Montevideo, nel Defensor Sporting. Poi tre stagioni al Cerro, squadra della capitale uruguaiana. Il passaggio al Nacional nel 2006/2007, prima di spiccare il volo verso l'Europa, al Villarreal. Nel 2010 il trasferimento all'Atletico Madrid.

Una continua ricerca dell'alto, anche in campo, in ogni partita: il primo ad arrivare su ogni pallone in cielo. A Madrid Godin è diventato punto di riferimento assoluto: per la difesa dei Colchoneros e per tutti i tifosi. Leader, trascinatore, esempio. Una Liga (2013-2014) con il gol decisivo, di testa ovviamente, nell'ultima giornata a Barcellona. Una Coppa del Re, una Supercoppa di Spagna, tre Supercoppe Europee, due Europa League.

Con l'Uruguay sta continuando a scrivere pagine di storia della Nazionale Celeste, con cui ha disputato 131 partite, segnando 8 gol, e con cui ha sollevato la Copa America 2011.

Diego Godin è per tutti il 'jefe de la defensa': ora porterà le sue doti, la sua esperienza, la sua 'garra' al sevizio della Milano nerazzurra. In bocca al lupo per la sua nuova avventura all'Inter, #WelcomeDiego!

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 luglio 2019 alle 06:42 / Fonte: inter.it
Autore: Mattia Todisco
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